Nonostante l'aiuto della Uefa Maldini: «Se non si riprende i danni saranno enormi»

bfi

24.4.2020

Paolo Maldini
Paolo Maldini
Getty

Mentre la Uefa promette contributi milionari a molti club europei, Paolo Maldini conferma che se il calcio italiano non riprendesse al più presto i danni sarebbero enormi.

Mentre il presidente della Aleksander Ceferin ha fatto sapere il modo in cui il massimo organismo calcistico continentale intende aiutare i club, Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, lancia l'allarme: «Il danno economico per alcuni club sarà enorme».

Aiuto Uefa - per i grandi -

«I club europei sono parte integrante del successo delle competizioni delle nostre squadre nazionali. Di conseguenza, una parte dei ricavi delle competizioni delle nostre squadre nazionali viene distribuita ai club che hanno rilasciato giocatori per le partite. In questi tempi difficili in cui molti club si trovano ad affrontare problemi finanziari, in particolare con il loro flusso di cassa, era nostro dovere assicurarci che i club stessi ricevessero questi pagamenti il più rapidamente possibile», ha spiegato lo sloveno presidente della Uefa.

In pratica verranno distribuiti 70 milioni di euro tra quei club che hanno rilasciato giocatori per le Qualificazioni Europee e la Nations League e i restanti 130 milioni di euro saranno distribuiti tra quei club che rilasceranno giocatori per Euro 2020.

Il contributo Uefa andrà a beneficio di 676 squadre, suddivise per le 55 federazioni nazionali che compongono il panorama calcistico europeo. Gli importi andranno da 3'500 franchi a 630'000 franchi.

Insomma, si tratterà di aiuti ai medio e grandi club, mentre i piccoli, quelli che non forniscono giocatori alle Nazionali dei rispettivi paesi, non vedranno nulla e proprio questi sono a rischio di affondamento. 

Maldini lancia l'allarme

Paolo Maldini, leggenda e oggi direttore tecnico del Milan, è un uomo posato, che in carriera si è sempre distinto per la sua correttezza e per un atteggiamento pragmatico. Nonostante ciò, e forse proprio alla luce di questo, le sue parole suonano ancora più forti.

«Se non si forza la situazione e il calcio non riparte il danno economico sarà enorme».

Lui stesso, insieme al figlio, è stato vittima del coronavirus. Oggi stanno bene entrambi. L'opinione dell'ex terzino del Milan è stata raccolta da un suo ex rivale, l'ex bomber dell'Inter - nonché compagno di nazionale di Maldini- Bobo Vieri.

«Bisogna provare a riprendere e finire la stagione altrimenti per molti club saranno problemi».

Maldini lo sa, la priorità è dalla parte della salute, «ma se ci saranno le condizioni per iniziare e il governo darà l'ok dobbiamo provare. I protocolli per i giocatori sarebbero molto rigidi, ma il calcio resta uno sport di contatto».

Nonostante i tantissimi trofei vinti si ritiene un grande perdente

La 'chiacchierata' tra Maldini e Vieri è terminata con una confessione da parte del primo, che nonostante le 5 Champions League vinte, i 7 trionfi nazionali e la conquista di 2 Coppe Intercontinentali si ritiene il più grande perdente della storia. 

«Sono il giocatore più perdente della storia. Ho vinto tanto, ma ho pure perso 3 finali di Champions, una di Supercoppa Europa, 3 intercontinentali, 1 finale Mondiale, Europeo e altro ancora. Non ho mai accettato le finali perse. In Nazionale ho avuto grandi occasioni ma ho perso anche lì. Nel 2006 Lippi mi chiese di andare ai Mondiali e risposi di no: poi hanno vinto e ho pensato di essere uno sfigato.»

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