La Juventus ha sfiorato l'impresa al Santiago Bernabeu, rimontando tre reti fuori casa prima di farsi beffare grazie ad un rigore - molto contestato - concesso nell'ultimo di recupero dell'incontro.
Al termine dell'incontro, contrapposta alla soddisfazione e al sollievo dei madrilisti c'è stata la delusione e la rabbia degli juventini. Il primo a parlare ai microfoni è stato il presidente della Juventus, Andrea Agnelli.
«In molti Paesi si usa già la tecnologia VAR; l'incidente di stasera - che ha già penalizzato la Juve all'andata per il rigore non dato su fallo in area a Cuadrado - dimostra che c'è un bisogno assoluto del VAR anche in Champions League. Qui non si tratta di uno o due punti - ha continuato il presidente dei bianconeri - ma bensì della possibilità di continuare a giocare nel torneo più importante; c'è molto denaro e prestigio in gioco. Il direttore di gioco ha perso il controllo della situazione. Peccato, perchè stasera, a casa, sarà il più dispiaciuto di tutti».
L'azione che ha portato l'arbitro a fischiare l'estrema punizione
AI microfoni non si è sottratto nemmeno Gianluigi Buffon, che probabilmente ha così giocato il suo ultimo incontro di Champions League, 'sporcato' con l'espulsione in seguito alle feroci proteste rivolte all'arbitro dopo che lo stesso aveva indicato il dischetto del rigore.
«All'andata non ci venne dato un rigore, stasera l'arbitro ha avuto il cinismo di infrangere il sogno di una squadra. Non se lo ha fatto per un suo vezzo e per mancanza di personalità, ma un essere umano non può decretare l'uscita di una squadra. - È ancora un fiume in piena il portierone della Juventus, che continua - Uno così al posto del cuore ha un bidone d'immondizia. Se non puoi stare in campo in una partita simile, te ne stai in tribuna con moglie e figlia». Poi, il 40enne si ricorda di essere uomo di sport e aggiunge: «Il Real ha meritato di passare il turno. Noi, prima di entrare in campo stasera sapevamo di avere poche possibilità di farcela, ma io sapevo di poter contare su ragazzi che sono capaci di tutto. Ci eravamo riusciti e di questo sono davvero orgoglioso».
Ai microfoni di Mediaset, compare anche un sorridente Massimiliano Allegri, che sa di aver sfiorato l'impresa storica, coscente che ai suoi ha pochissimo da recriminare.
«Non mi va di giudicare cosa ha fischiato l'arbitro, sono solo dispiaciuto per i ragazzi, per quello che hanno fatto qui e a Torino».
Non vorrebbe parlarne, ma è difficile non dire qualcosa su quel rigore 'maledetto'. «È la stessa dinamica di quello su Cuadrado nel finale della prima partita. Io immaginavo che quell'episodio ci avrebbe precluso la qualificazione».
Le ultime sue parole poi, in parte, riassumono il pensiero di molti: «Meritavamo quantomeno i supplementari, ma adesso pensiamo solo a ripartire».
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