Tornato a giocare sabato sera dopo quasi un anno di assenza in seguito a un'operazione al ginocchio, Zlatan Ibrahimovic non è decisamente cambiato.
Dopo essere rientrato in squadra lo scorso 10 febbraio e aver seguito dalla panchina le due vittorie del suo Milan contro Torino e Monza, domenica Zlatan Ibrahimovic è tornato a calcare i campi di Serie A. Al 76esimo di Milan-Atalanta l'esperto attaccante è entrato al posto di Olivier Giroud.
«Mi sento bene, è da un anno e due mesi che non mi sentivo così. Stasera mi sentivo libero di giocare a calcio», ha raccontato Ibra il suo come back ai microfoni di Dazn.
«Sono i tifosi che mi danno la forza di continuare - ha proseguito il bomber rossonero - ho sofferto tanto, pure negli ultimi sei mesi dello scorso anno quando non potevo aiutare la squadra. Ho provato in tutti i modi: potevo fare l'intervento 6 mesi prima, ma vedevo che poteva essere il nostro anno. Alla fine ho vinto, ma non ho mai sofferto come questa volta. Inoltre c'è stata la morte di Raiola, quindi anche mentalmente non è stato facile. Poi quando sto bene sono il più forte di tutti».
«Mi sono abbassato lo stipendio per lui»
«Mi sono abbassato lo stipendio per lui, sto giocando gratis. Adesso vuole anche la casa?», ha poi commentato Ibrahimovic riguardo le difficoltà della trattativa di rinnovo in corso fra il Milan e il compagno di squadra Rafael Leão.
«Cerco sempre di alzare i miei obiettivi, se no mi rilasso - ha poi spiegato il 41enne - voglio dare più concorrenza ai miei compagni di squadra e naturalmente giocare, sennò non devo stare qua. Non sono qui per giocare solo i dieci minuti finali, se no sei finito. Se è così preferisco restare a casa».
«Mi sento importante, ho grande responsabilità. E poi con questa squadra ho iniziato un’avventura portandola dove siamo oggi. Ho fatto di tutto per recuperare, ma nelle ultime settimane ho visto bene i ragazzi. Dobbiamo fare di più e fare bene», ha infine commentato Ibra illustrando il suo attuale ruolo all'interno della squadra.