L'orgoglio e la rabbia di Conte «Potevamo ammazzarli prima. Ci sono state cose che non mi sono piaciute» 

bfi

3.10.2019

Antonio Conte
Antonio Conte
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Conte è orgoglioso del coraggio e della personalità dimostrata dai suoi ragazzi anche se alla fine se ne torna a casa deluso e arrabbiato. 

L'Inter di Antonio Conte è una formazione in piena forma: lo dice il percorso in Serie A fin'ora senza intoppi e il primo tempo giocato mercoledì sera a Barcellona, contro Messi e compagni. 

I nerazzurri hanno infatti da subito annichilito la formazione di Valverde trovando la rete con Lautaro. Poi, fino al termine del primo tempo, gli uomini di Conte hanno messo in mostra un gioco veloce, fatto di passaggi precisi e verticalizzazioni che hanno messo in seria difficoltà gli spagnoli.

La stupenda rete di Suarez nel secondo tempo e il gol della vittoria, sempre da parte del Pistolero al 84esimo minuto hanno vanificato un'ottima prestazione, quasi perfetta fino al 65'.

Della stessa idea il coach della formazione italiana, che nell'intervista a fine partita inizia con i complimenti diretti ai suoi ragazzi.

«Usciamo a testa alta da questo incontro, ma allo stesso tempo dobbiamo portarci dentro un rammarico e un arrabbiatura perchè alla fine abbiamo perso».

Conte aveva chiesto ai suoi coraggio e personalità e da questo punto di vista il tecnico nerazzurro è stato ripagato.

«Abbiamo avuto le occasioni per ammazzarli»

«Però fa male perdere perchè abbiamo avuto le occasioni per ammazzarli e non lo abbiamo fatto. Queste squadre con i grandi campioni se le lasci in vita poi può succedere di tutto».

«Ci sono state cose che non mi sono piaciute»

Conte si lascia poi andare a delle parole non troppo enigmatiche: «Ci sono state delle cose che non mi sono piaciute».

Infatti il tecnico dei nerazzurri è stato ammonito dall'arbitro Skomina nel corso del secondo tempo. 

Conte (sinistra) ammonito dall'arbitro Skomina
Conte (sinistra) ammonito dall'arbitro Skomina
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Le intemperanze di Antonio Conte sono legate a una serie di decisioni arbitrali che non sono piaciute - appunto - al tecnico di Lecce:

Al 6’ c'è stata l’ammonizione di Barella, per un’entrata dura su Busquets. Al 16’ l’assistente di Skomina segnala il fuorigioco di Lautaro, che non c'era. Al 22’ entrata forse oltre il limite di Piqué - ammonito - su Barella. Al 29’ Lautaro viene trattenuto da Lenglet al limite dell’area ma l'arbitro sloveno  lascia correre.

«L'esperienza non si compra»

Conte ammette che nella sua Inter c'erano diversi raggazzi che giocavano la loro prima partita al Camp Nou, che hanno alle spalle pochissime apparizioni Champions.

«L'esperienza non si compra, la si fa giocando questo genere di partite - continua il tecnico 50enne - e dunque sono contento per il coraggio e la personalità messa in campo dai miei ragazzi; non è una fatto atteggiamento scontato».

«L'amarezza e la rabbia devono permetterci di continuare a crescere in maniera positiva, deve trasformarsi in energia per affrontare la prossima difficile gara contro un'altra squadra farcita di grandi campioni». 

Domenica infatti l'Inter affronterà la Juventus per il primo big match della stagione di Serie A tra le prime due della classe.

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