Marcus Rashford è diventato il quarto giocatore più giovane a raggiungere 250 partite in carriera per il Manchester United, dietro tre leggende dell'Old Trafford.
Il gioiellino dell'Manchester United e della nazionale inglese lo scorso martedì sera ha giocato tutti i 120 minuti che sono serviti al suo United per strappare una vittoria ai supplementari contro il West Ham, nel quinto turno di FA Cup all'Old Trafford. Domenica invece è sceso in campo nel pareggio di 1-1 fra i Red Devils e il West Bromwich Albion.
Grazie a queste ultime due partite, Rashford è diventato il quarto giocatore più giovane di sempre a raggiungere quota 251 partite giocate con la maglia dei Red Devils.
Impressionante traguardo raggiunto a soli 23 anni e 101 giorni. Solo Norman Whiteside, George Best e Ryan Giggs hanno raggiunto le 250 (251) partite a un'età inferiore.
Whiteside, lo sconosciuto recordman
Norman Whiteside raggiunse l'impresa a soli 22 anni e 192 giorni. In carriera, con i Red Devils, Whiteside giocò poi solo altre 28 partite prima di passare all'Everton e terminare la carriera a soli 26 anni per un grave incidente ad un ginocchio.
Whiteside - uno sconosciuto per la maggior parte - detiene inoltre il record di giocatore più giovane ad aver partecipato a una Coppa del Mondo; record strappato nientemeno che a sua maestà Pelé, quando con la sua Irlanda del Nord scese in campo a 17anni e 41 giorni nella partita di debutto dei Mondiali del '82 contro l'allora Jugoslavia. Un talento tutto grinta, che inoltre detiene il record di giocatore più giovane ad aver segnato una rete per il Manchester United in una gara ufficiale. Dopo essersi ritirato per un problema fisico ad un ginocchio, a soli 26 anni, Whiteside è tornato all'Old Trafford, dove da anni lavora come podologo.
Pelé è bravo, Maradona è meglio, George è 'the Best'
George Best, autentica leggenda del club di Manchester, raggiunse la pietra miliare di 250 gare disputate con i Devils a 22 anni e 199 - una sola settimana dopo Whiteside.
Il paese della Regina Elisabetta coniò il detto: «Pelé è bravo, Maradona è meglio, George è 'the Best'».
Nato il 22 maggio 1946 e cresciuto a Belfast, in Irlanda del Nord, Best aveva tutto ciò che ad un giocatore di calcio e ad un uomo si può augurare: velocità, equilibrio, visione, superbo controllo ravvicinato, piede destro e sinistro, fiuto del gol, talento cristallino - e irripetibile per molti -, un bell'aspetto, una folta chioma e una personalità spiccata.
Nel 1968 fu nominato calciatore dell'anno dalla Football Writers Association per la sua stupenda stagione in prima divisione inglese, e calciatore europeo dell'anno per aver aiutato il Manchester United a vincere la Coppa Europa per la prima volta nella sua storia.
Elegante e bello, appunto, è stato soprannominato il "quinto Beatle" per il suo stile di vita glamour e la gioia che ha dato a milioni di persone. Dopo quell'apice, come Whiteside, iniziò la discesa. Non per problemi fisici, non per la mancanza di coraggio, ma per una passione verso l'alcool che diventò prigione, baratro irreversibile. Giocò fino a 38 anni, sfruttando la sua immagine, il suo talento che nulla poteva scalfire e il suo amore per il calcio, che purtroppo era subordinato alla bottiglia. Giocò per tantissimi club sparsi per il mondo, festeggiò e frequentò molte belle donne mentre cadeva, cadeva, alimentando il mito del 'genio-maledetto'. Nelle prime ore del 25 novembre 2005, all'età di 59 anni, George Best morì a causa di un'infezione polmonare e di un'insufficienza multipla degli organi.
Giggs, il monumentale
Il terzo della classifica è (sir) Ryan Giggs, che durante la sua carriera ha totalizzato ben 963 partite con la stessa maglia, conquistando 23 trofei importanti, 13 titoli di Premier League e due Champions League. Giggs raggiunse il traguardo delle 250 partite con i Red Devils a 22 anni e 301 giorni.
Il gallese Giggs è stato un giocatore da un solo club. Già di per sé questa è una rarità nel calcio moderno, quando i giocatori possono vendersi ai migliori offerenti come facevano i pistoleri nel vecchio Far West. Eppure, Giggs, che certamente ha avuto decine di opportunità per indossare le maglie di altri club molto blasonati, non ha mai tradito, trascorrendo ventiquattro anni di onorato lavoro all'Old Trafford.
Da molti il gallese è ampiamente considerato come il miglior giocatore nella storia della Premier League. Si tratta di un'affermazione gagliarda, se si pensa che nel massimo campionato inglese sono transitati i vari David Beckham, Thierry Henry, Cristiano Ronaldo, Luis Suarez e Gareth Bale, solo per citare alcuni nomi. Eppure, le sue prestazioni, la sua coerenza e la sua abnegazione per la maglia e il lavoro lo hanno reso una stella di ineguagliabile lucentezza.
Rashford, presente e futuro
Ma torniamo all'eroe del presente, quel Marcus Rashford che nella sfida di campionato contro il Southampton andata in scena il 2 febbraio ha segnato il secondo gol per la sua formazione che ha letteralmente umiliato gli avversari con il risultato finale di 9 a 0.
La rete del 23enne è la 83esima segnata con la maglia dei diavoli rossi. «Momento speciale per me, come fan dello United da ragazzo, per aver superato il record di Re Eric».
Rashford è ora ad una sola rete dalle 84 segnature di Eric Cantona, un altro indimenticato dalle parti di Manchester, mentre lontanissimo ancora è Wayne Rooney con i suoi 253 gol.
Dopo Cantona Rashford si butterà alla caccia di Beckham (85 reti), Paul Scholes (155) e Sir Bobby Charlton (199)... la strada è ancora lunga, leggende, miti e monumenti sono di casa a Manchester, ma Rashford ha tutte le carte in regola per scrivere un'altra bella storia.