Fabio Paim era considerato un prodigio del pallone, uno che sarebbe diventato il miglior calciatore del mondo. Ma invece di salire sul palco per ricevere il Pallone d'Oro, il portoghese è finito in prigione. La sua è una storia che va raccontata, che lui stesso porta in giro nella speranza che altri non facciano i suoi stessi errori.
«Se pensate che io sia bravo, aspettate di vedere Fabio Paim. È più bravo di me», disse un giovane Cristiano Ronaldo nel 2003, quando firmò per il Manchester United.
Paim era tre anni più giovane di CR7 e i due avevano fatto parte dell'accademia dello Sporting Lisbona.
All'età di 14 anni, il ragazzino portoghese era già osservato da vicino dal Manchester United, Real Madrid e dal Barcellona.
A 20 anni passò al Chelsea
A 20 anni il super talento si trasferì al Chelsea per 400'000 euro, trovandosi improvvisamente a guadagnare tanti, molti soldi. Denaro che iniziò a spendere in auto costose e nei vizi peggiori.
La sua storia, a 36 anni, è fatta di rimpianti.
«Credo avrei potuto vincere il Pallone d'Oro»
Alla domanda se avesse potuto vincere il Pallone d'Oro, la Champions League e persino la Coppa del Mondo con il Portogallo, Paim ha risposto a «SunSport»: «Sì, credo di sì. Cristiano l'ha fatto e anch'io avrei potuto».
Già, perché a 13 anni era così bravo che lo Sporting gli dava 5mila euro a settimana, più un incredibile bonus annuale di 150'000 euro. Ogni compleanno coincideva con un aumento, considerevole... fino ai vent'anni, quando partì per l'Inghilterra.
Fabio, da quando aveva 13 anni, è stato colui che ha portato più denaro in famiglia.
Poi arrivarono le macchine, le donne, le feste e la droga.
2 anni dopo, l'ascesa in terza categoria
A 22 anni il portoghese è tornato a casa, al Real Massama, un club di terza categoria, da lì ha accettato le offerte di club cinesi, angolani, lituani, qatarioti e anche maltesi; stipendi che gli hanno permesso di finanziare, in parte, uno stile di vita sopra le righe.
Paim ha spiegato al tabloid inglese: «Poiché guadagnavo molto denaro, mi sono illuso di non dover fare sforzi. È impossibile per una persona come me diventare milionaria».
Mi pento di alcune mie decisioni. Il talento c'era, ma la mia mente no. La mia mente era occupata da donne, feste e droghe varie, insomma da tutto ciò che non fosse il calcio».
Poi, la prigione
Nel 2019 è stato arrestato perché sospettato di traffico di droga.
Amarissimo è stato questo periodo, beffarda la scelta della struttura carceraria: questa si trovava a pochi passi dalla sede dell'associazione calcistica portoghese Cidade do Futebol, dove Ronaldo e compagni si allenavano in preparazione dell'Europeo del 2020.
«Ronaldo non è di questo mondo, eppure io potevo fare più di lui, solo che non avevo la sua etica del lavoro».
Oggi vuole aiutare i giovani
Per questo, oggi, il portoghese si adopera con giovani calciatori e le loro famiglie, rendendoli attenti ai rischi dei guadagni precoci.