Dal calcio russo «I ratti scappano da una nave che sta affondando»

bfi

9.3.2022

Giocatori dello Zenit di San Pietroburgo (foto d'archivio)
Giocatori dello Zenit di San Pietroburgo (foto d'archivio)
KEYSTONE

Se in Ucraina - anche -  il calcio si è fermato, in Russia si continua a giocare mentre giocatori e allenatori stranieri lasciano il paese e i loro rispettivi datori di lavoro.

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9.3.2022

Se in Ucraina, giocare a calcio è fuori questione, i grandi club, come lo Shakhtar Donetsk per esempio, stanno ovviamente perdendo pezzi e milioni, uno dopo l'altro. La situazione non è tanto migliore in Russia, dove diversi giocatori e allenatori hanno già abbandonato il datore di lavoro e anche il paese: meno per paura, più per ragioni morali ed economiche.

Una nave che sta affondando

Il club russo Krasnodar è stato finora il più colpito dall'esodo. L'allenatore tedesco Daniel Farke, in carica da poche settimane, ha lasciato il club seguito da ben 9 giocatori. «È stato tutto molto frenetico. Prima se ne sono andati gli allenatori, poi anche i giocatori stranieri hanno deciso di andarsene. Sembra una nave che sta per affondare», ha raccontato lo svedese Viktor Claesson in un'intervista a Die Welt. Pure lui nel frattempo ha fatto ritorno a casa con la moglie.

Il campionato continua, i grandi nomi preparano le loro valigie

Finora la lega russa di calcio non ha reagito. Nonostante le discussioni sull'annullamento del campionato, le partite continuano. Approccio che tuttavia non cambierà le decisioni di altri professionisti del pallone che lasceranno il paese nelle prossime settimane. Tanto più che la FIFA ha approvato una finestra di trasferimento speciale per i giocatori stranieri. I contratti sono sospesi solo fino a giugno, ma quello che succede dopo non può essere stimato al momento.

Tra i grandi nomi stranieri del campionato russo, questi sono solo alcuni tra coloro sono in procinto di lasciare la Premier Liga: Anders Dreyer (Rubin Kazan) che potrebbe tornare in Premier League, Victor Moses (Spartak Mosca) che potrebbe riunirsi con Conte al Tottenham, dopo già essere stato con lui all'Inter, Sebastian Szymanski (Dynamo Mosca) segnalato come  possibile trasferimento al Brighton, e infine Malcom (Zenit St Pietroburgo), che lasciò Barcellona per lo Zenit convinto da 41 milioni di euro, oggi sembra diretto verso il Leicester City.

I russi biasimano la fuga degli stranieri

«Chiunque ha a che fare con il calcio è visibilmente deluso - ha detto  Michail Gerschkowitsch, membro esecutivo del comitato della Federazione russa di calcio -  Si tratta di una questione politica che non ha nulla a che fare con il calcio».

Anche diversi giocatori russi non capiscono la fuga dei loro compagni di squadra: «I ratti stanno lasciando la nave che affonda. Non abbiamo bisogno di gente così qui. Il numero di legionari nel campionato dovrebbe essere ridotto comunque, in modo che i nostri ragazzi non debbano più scaldare la panchina», ha detto, senza usare mezzi termini, l'ex portiere della nazionale russa Ansor Kawasashvili.

37 Paesi chiedono l'esclusione da qualsiasi gara internazionale

Tutto cio mentre i ministri dello sport di 37 Paesi, tra cui gli Stati Uniti e l'Italia, hanno chiesto che alla Russia e la Bielorussia sia vietato «ospitare, candidarsi o ricevere premi per qualsiasi evento sportivo internazionale» in risposta alla guerra «non provocata e ingiustificata» Mosca sta conducendo in Ucraina, «con il sostegno di Minsk». Nella petizione diffusa dal dipartimento di stato americano si legge inoltre che i Paesi firmatari chiedono anche l'esclusione da tutte le gare internazionali di tutti gli atleti o squadre di Russia e Bielorussia.