Umiltà sarriana «Se avete vinto con me siete forti»

bfi

27.7.2020

Getty

Dopo aver archiviato la conquista dello scudetto con due giornate di anticipo, Maurizio Sarri ha festeggiato e parlato con i suoi negli spogliatoi. 

È stata una vittoria sofferta, quasi fino alla fine, quella della Juventus targata Maurizio Sarri. Forse la più sofferta delle nove consecutive fin qui infilate dalla corazzata Juventus, o magari i ricordi sbiaditi - belli e brutti - riflettono più luce sul presente; un meccanismo di difesa, di sopravvivenza. 

Maurizio Sarri, chiamato a Torino un anno per portare alla vittoria nazionale e internazionale - la Champions è ancora tra le mira della Vecchia Signora - quella squadra lasciata orfana di Massimiliano Allegri, non si è certo trovato a dover gestire un gruppo di giovincelli. Forse per questo motivo il 36esimo scudetto della storia ha un gusto particolare, in quanto il buon Sarri ha saputo gestire una truppa di grandi star - mature e non certo ai primi bagordi - con sagacia, lasciando per terra punti qua e là nel post-covid, ma sempre sicura lì davanti. Poi ci sono gli altri,  - Inter in primis - che sanno che tutti i grandi imperi presto o tardi devono cadere e bisogna farsi trovare pronti all'appuntamento perchè la lotta per spartirsi il potere non ammette distrazioni.

Negli spogliatoi dopo la sfida contro la Sampdoria che ha sancito la vittoria dei bianconeri con due giornate di anticipo sulla fine del campionato, Maurizio Sarri ha dato segno di umiltà: «Se avete vinto con me siete forti».

Perchè chi decide di prendere le redini di una delle strapotenze del calcio mondiale, deve fare, suo malgrado, i conti con le critiche, giuste o ingiuste che siano, a volte spietate.

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