Atteggiamento discriminatorio della FIFA nei confronti della candidatura della Colombia per i Mondiali femminili del 2023 secondo i vertici del calcio sudamericano.
«Conclusioni errate e discriminatorie nella valutazione della candidatura del paese ad ospitare i Mondiali Femminili del 2023», queste le accuse mosse dal presidente della Federazione Calcio della Colombia e del presidente della Federazione continentale (CONMBOL).
La proposta colombiana di portare per la prima volta il torneo in Sud America ha ricevuto il punteggio più basso nella valutazione di tre candidature per ospitare il torneo. Valutazione effettuata da una commissione del massimo organo di governo del calcio mondiale, la FIFA.
Ancora accuse di troppa leggerezza all'indirizzo della FIFA
La candidatura congiunta di Australia e Nuova Zelanda è stata valutata 4,1 su cinque nel rapporto, quella del Giappone ha ricevuto un punteggio di 3,9, mentre la Colombia ha ottenuto un magro 2,8.
In una lettera mandata ai membri del consiglio direttivo della FIFA, firmata dal presidente del CONMEBOL Alejandro Dominguez e da Ramon Jesurun, che dirige la Federazione calcistica colombiana (CFC), si afferma che il rapporto non dispone di fonti credibili a sostegno delle sue conclusioni.
«Nel documento l'amministrazione della FIFA trae alcune conclusioni errate e discriminatorie su tre aspetti di vitale importanza per il punteggio della nostra candidatura», si legge nella lettera.
Oltre alle lamentele sull'accuratezza delle voci relative ai servizi medici, al doping e agli aspetti commerciali dell'offerta, la lettera si è opposta a due riferimenti al terrorismo.
«Il 'terrorismo' a cui alludeva con deplorevole leggerezza il rapporto tecnico non esiste più da molto tempo. La Colombia vive oggi in un'epoca di stabilità e di pace sociale, frutto degli sforzi e della maturità del suo popolo».
La lettera all'indirizzo della FIFA non fa sconti agli stessi funzionari del massimo organo del calcio mondiale: «Si denota ignoranza in relazione alla situazione della Colombia, e mancanza di interesse nel condurre una ricerca minima sulla situazione in cui si trova attualmente questo Paese».
Un'altra 'affermazione' considerata offensiva dai firmatari, riguarda i pazienti in gravi condizioni - a causa della pandemia - che avrebbero dovuto essere evacuati in altri Paesi perché i servizi di emergenza degli ospedali colombiani non sono conformi agli standard sanitari internazionali.
«I migliori ospedali di Bogotà, Medellin e Cali sono tra i più avanzati del Sud America, secondo la prestigiosa classifica di America Economia", si legge ancora nella lettera.
La FIFA non ha ancora risposto ad una richiesta di commento sui punti sollevati nella lettera.