Icardi in panchina, l'Inter perde Spalletti: «Pregarlo per fargli vestire la maglia dell'Inter: umiliante!»

fon

1.4.2019

Mauro Icardi in tribuna
Mauro Icardi in tribuna
Keystone

Perdendo in casa contro la Lazio (0-1) l'Inter di Spalletti mantiene il quarto posto in classifica ma vede proprio i biancocelesti avvicinarsi a soli 3 punti di distanza. Intanto continua la saga di Mauro Icardi, non sceso in campo ieri. 

Sono mesi che la saga Inter-Icardi non conosce battute d'arresto. Amore dichiarato, stop per presunto infortunio, la moglie Wanda che non smette di parlare con i giornalisti, le incomprensioni, la rabbia dei tifosi e da ultimo, la decisione dell'allenatore dell'Inter di non farlo giocare per giustizia verso chi, secondo lui, si comporta da professionista serio.

Impossibile sapere se ieri sera allo stadio San Siro l'Inter sarebbe riuscito ad avere la meglio sugli ospiti se Mauro Icardi fosse stato in campo. I fatti dicono che l'attaccante argentino è rimasto in tribuna, per scelta dell'allenatore. L'Inter ha perso 1-0.

A fine partita, beccato dai giornalisti proprio sul 'caso' Icardi, Spalletti ha avuto parole dure: «Mediare con un giocatore per farlo giocare e fargli vestire la maglia dell'Inter è umiliante. Verso i tifosi e i compagni».

Mauro Icardi
Mauro Icardi
Keystone

«Gli eventi sono sotto gli occhi di tutti e sono facili da leggere» ha continuato Spalletti decisamente seccato.

«Messi e Ronaldo fanno la differenza, ma ce ne sono pochi come loro. Basta andare a chiedere ad un tifoso dell'Inter se deve essere pregato per indossare questa maglia, è stato umiliante il fatto di dover trattare con un legale. Umiliante».

La dolorosa sconfitta patita contro la Lazio in casa ha lasciato il segno, nonostante l'Inter abbia assediato il centrocampo ospite nel secondo tempo, senza però portare grandi pericoli alla porta difesa da Strakosha. 

In carriera Spalletti aveva avuto a che fare con Francesco Totti a Roma, nonostante ciò, l'ex 'pupone' non aveva mai mancato di disciplina e poi Totti, era un intoccabile. Icardi non ha la statura dell'ex numero 10 della Roma. 

«La cosa che conta in un giocatore è la disciplina. Io devo far giocare chi lo merita. Un allenatore deve essere riconosciuto, deve guadagnarsi credibilità. Doveva stare una partita fuori, ora è di nuovo in gruppo», ha chiosato l'allenatore dell'Inter, che sente oggi il fiato della Lazio sul collo. Una mancata qualificazione alla Champions League gli sarebbe fatale. 

I tifosi, come spesso accade in queste situazioni, sono  spaccati: chi vorrebbe sempre Icardi in campo nonostante tutto e chi crede che il ragazzo si sia meritato un lezione. Il sostegno pubblico nei confronti delle scelte dell'allenatore arriva dall'amministratore delegato della società milanese.

«Spalletti ha agito nel migliore dei modi a tutela della società e nel bene dell'Inter - ha commentato Beppe Marotta, che ha aggiunto - l'inserimento di Icardi avviene gradualmente, il compito dell'allenatore è difficile ma bisogna riconoscergli il diritto di scegliere i giocatori da mandare in campo».

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