L'intervista Aleksandar Stankovic, figlio d'arte, dalle giovanili dell'Inter alla conquista della Super League

fon

8.2.2025

Stankovic alla conquista della Super League

Stankovic alla conquista della Super League

Aleksandar Stankovic, figlio dell'ex giocatore di Inter e Lazio Dejan, si sta affermando come titolare nelle fila del Lucerna. Conosciamo meglio il 19enne proveniente dalle giovanili dell'Inter.

07.02.2025

Aleksandar Stankovic, figlio dell'ex giocatore di Inter e Lazio Dejan, si sta affermando come titolare nelle fila del Lucerna. Giunto nella Svizzera centrale l'estate scorsa - con la formula del prestito - è cresciuto in una famiglia di calciatori. Il giovane di belle speranze punta a migliorare giorno dopo giorno in questa sua prima parentesi fuori dall'Italia. Conosciamo meglio il 19enne proveniente dalle giovanili dell'Inter.

Nicolò Forni

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Aleksandar Stankovic, arrivato nel 2024 dall'Inter, è diventato titolare nel Lucerna, segnando anche la sua prima rete in Super League.
  • Cresciuto in una famiglia di calciatori, ha imparato a gestire la pressione del cognome Stankovic grazie all'esperienza e ai consigli del padre Dejan.
  • Il 19enne apprezza l'intensità della Super League, che gli permette di migliorare sia fisicamente che tatticamente.
  • Il suo obiettivo è migliorare ogni giorno, concentrandosi sul presente e sognando in futuro di giocare con il fratello Filip, attualmente portiere del Venezia in Serie A.

Arrivato nell'estate del 2024 dalle giovanili dell'Inter, Aleksandar Stankovic si sta ritagliando un ruolo di primo piano fra le fila del Lucerna.

Dal 19 ottobre il figlio d'arte (il papà è l'ex centrocampista dell'Inter e Lazio Dejan Stankovic) non ha saltato nemmeno un minuto delle partite giocate dalla sua squadra. In autunno, contro l'Yvedon, ha anche trovato la sua prima rete nel massimo campionato svizzero, grazie a un delizioso calcio di punizione (vedi il video sotto).

Regista davanti alla difesa, il 19enne è diventato un punto fermo dei suoi, un elemento di cui l'allenatore Mario Frick non può fare a meno. blue Sport l'ha incontrato in un'intervista esclusiva per conoscerlo meglio.

Sei cresciuto in una famiglia di calciatori, come è stato per te?

Sin da bambino l'unico mio obiettivo era il pallone da calcio e seguire il sogno di diventare un grande calciatore, di seguire le orme di mio padre. Essendo il più giovane della famiglia ho sempre guardando i miei fratelli più grandi giocare, o mio padre, ho sempre vissuto nell'ambiente del calcio e diciamo che non avevo scelta (ride).

Gol_Alexander_Stankovic_2-ITA.mp4

Gol_Alexander_Stankovic_2-ITA.mp4

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30.01.2025

Quali sono i lati positivi e negativi di portare il cognome Stankovic?

Sicuramente ci sono tanti lati vantaggiosi (ma io guardo sempre il lato positivo delle cose!), come il ricevere tanti consigli, l'imparare e crescere in fretta e magari l'evitare degli errori.

Di negativo c'è invece il peso sulle spalle di un cognome importante, che porta la gente a parlare tanto, però alla fine devi essere anche bravo su questo aspetto: fa parte del percorso ignorare certi aspetti e sapere che la gente ti giudica per il cognome e pensa che sia tutto molto più semplice, ma questa è una questione di abitudine. Io ho imparato a gestire queste cose sin da bambino.

È forse stato difficile quando ero piccolo, nell'ambiente del calcio ci sono tanti commenti che provengono da fuori. Crescendo ho però capito che in campo ci vai tu, da solo, non ci va nessun altro e sei tu contro te stesso, quindi anche questo lato non lo vedo come negativo, anzi, è qualcosa che ti fa crescere sia come giocatore che come persona.

Quali sono i consigli che ti ha dato tuo papà che consideri più importanti?

Lui mi dice sempre le cose che sbaglio, non si sofferma mai sulle cose positive. Naturalmente mi sostiene, ma principalmente si concentra sulle cose che posso migliorare. Ogni volta che parliamo di calcio mi dice che quando entro sul manto erboso devo dare sempre il massimo per la maglia che indosso e di non mancare mai nell'atteggiamento.

Così facendo le cose avvengono da sole. L'atteggiamento è importante, bisogna onorare la maglia.

Sei il terzo giocatore che dall'Inter passa in Super League negli ultimi anni. Gnonto, Zanotti e adesso tu, è un caso?

Non lo so, io questa scelta l'ho fatta l'estate scorsa parlando con il direttore e il mister, è stata una scelta tra virgolette facile. Ci ho messo pochi giorni, mi è piaciuto il loro progetto, mi sono fidato tanto e infatti ora la mia scelta si rivela giusta.

Hai avuto contatti con giocatori che sono passati dal campionato svizzero prima di decidere o hai fatto un salto nel buio?

Io sono molto legato a Dimarco (attuale centrocampista dell'Inter ndr.), quindi ho parlato con lui visto che in passato ha giocato a Sion. Mi ha detto che per la mia crescita sarebbe stato un passo importante uscire dall'Italia, provare me stesso in un contesto diverso, in un altro calcio.

Di conseguenza ho dato retta ai suoi consigli, ma poi ho ascoltato anche me stesso e i miei procuratori, e alla fine ho deciso.

Prima di arrivare a Lucerna cosa conoscevi del calcio svizzero?

Ti dico la verità, non tanto. Quando ero in procinto di firmare per il Lucerna ho iniziato a seguire un po' il campionato, a informarmi. Da quando sono arrivato però devo dire che c'è un ambiente che mi piace molto. Anche qui a Lucerna la gente vive per il calcio.

E dopo aver giocato più di 20 partite, come valuti la Super League?

Si tratta di un campionato molto intenso, molto forte, ci sono giocatori di grande qualità, si gioca un bel calcio, molto fisico, e anche tatticamente mi piace parecchio.

Aleksandar Stankovic (sinistra) in duello con Xherdan Shaqiri.
Aleksandar Stankovic (sinistra) in duello con Xherdan Shaqiri.
Keystone

A te piace molto giocare con la palla. Ora ti trovi in un campionato molto fisico, ciò ti dà la possibilità di migliorare nuovi aspetti del tuo gioco?

A me piace molto avere il pallone tra i piedi, gestire il gioco, ovviamente con l'aiuto dei miei compagni che mi rendono tutto molto più semplice. A livello fisico si migliora giorno dopo giorno, ci si abitua al contatto fisico e poi in partita le cose vengono da sé.

Sei giunto da Milano a Lucerna, come hai vissuto questi primi mesi all'estero?

Da quando sono arrivato qua, sin dai primi giorni, mi hanno accolto a braccia aperte. Sia i compagni, che il mister, lo staff, il direttore. Tutta la gente che lavora nel Club mi ha fatto sentire a casa sin dal primo giorno. Mi hanno accolto veramente bene, infatti dopo un paio di settimane ero già in confidenza, mi sentivo praticamente già a casa.

Finora cosa preferisci di questa esperienza fuori dall'Italia?

Di aver conosciuto queste persone d'oro. Sono molto contento di condividere il campo con loro, lo spogliatoio e una parte della mia vita quotidiana. Ho trovato dei ragazzi veramente eccezionali sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco, sono molto contento.

Poi Lucerna è veramente bella, l'ho visitata e mi piace, l'ambiente è molto bello. Mi piace la città anche perché vive per il calcio, la gente ti fa sentire uno di loro e questo per me è una cosa molto importante.

Cosa ti ha sorpreso in questa nuova realtà?

Niente di particolare. Forse i tifosi, perché arrivando dal campionato della Primavera, giocando nelle giovanili, non ci sono. Vivere questi fan sia in casa che in trasferta è qualcosa di molto particolare, è come se fossero il dodicesimo uomo in campo.

Adesso che ti sei ritagliato un posto da titolare nella nuova squadra, qual è il tuo obiettivo per questa stagione?

Il mio obiettivo è, come dico sempre, dare il massimo ogni giorno, migliorare in ogni aspetto del mio gioco. Continuare a giocare e fare il meglio possibile per la squadra.

E per il futuro?

Non faccio mai piani per il futuro, penso sempre al presente, a migliorare costantemente, ad avere la mentalità vincente fino alla fine della stagione. Poi il futuro lo conosce solo dio.

Tu ti sei guadagnato un posto in squadra nel Lucerna, mentre tuo fratello Filip sta vivendo la stessa esperienza in Serie A, col Venezia. Qual è il vostro segreto?

Parma Calcio v Venezia FC - Serie A Enilive Filip Stankovic of Venezia FC looks on during the Serie A Enilive match between Parma Calcio and Venezia FC at Stadio Ennio Tardini on January 19, 2025 in Parma, Italy. Parma Ennio Tardini Parma Italy Copyright: xGiuseppexMaffiax SerieA_Parma-Venezia_190125_BRU5334
Imago

Filip Stankovic, fratello di Aleksandar, è attualmente il portiere titolare del Venezia, in Serie A.

Non c'è un segreto (ride). È solo la passione e l'amore per il pallone. Sono molto contento per mio fratello, sta facendo un percorso molto buono, mostra grandi numeri in Serie A, dobbiamo continuare così.

Lui è portiere e tu un giocatore di movimento, vi scambiate dei consigli?

No, di consigli essendo un portiere penso che può darne pochi, come io posso darne pochi a lui. Però ci parliamo, ci incoraggiamo a vicenda prima di ogni partita. È bello avere un fratello che gioca a calcio. Poi un giorno chissà... Giocare insieme sarebbe un sogno.