Il Lugano deve attendere Steffen sull'infortunio shock: «In terapia intensiva non sapevo cosa sarebbe successo»

Sandro Zappella

3.11.2025

Renato Steffen a terra, dolorante.
Renato Steffen a terra, dolorante.
Keystone

Renato Steffen ha dovuto essere ricoverato in terapia intensiva dopo lo scontro con il portiere del Losanna Karlo Letica a settembre: le sue condizioni erano critiche. Ora la stella del Lugano racconta il suo momento difficile.

Sandro Zappella

Hai fretta? blue News riassume per te

  • A settembre, dopo un violento scontro in campo, Renato Steffen ha subito un trauma polmonare con pneumotorace e ha trascorso due giorni in terapia intensiva.
  • Il fuoriclasse del Lugano parla a blue Sport dell'incidente e del suo momento difficile.
  • «Le mie condizioni erano critiche, ma fortunatamente siamo riusciti a risolvere il problema», dice il giocatore ripercorrendo le ultime settimane e sottolineando di non voler rivivere un'esperienza del genere fino alla fine della sua carriera.

Il 17 settembre c'è stata una grave collisione a Cornaredo. Renato Steffen, giocatore del Lugano, si lancia a tutta velocità verso il pallone, lo manca e si schianta contro il portiere del Losanna Karlo Letica.

Il bianconero rimane a terra. Mentre viene portato fuori dal campo in barella, gli viene mostrato anche il cartellino rosso.

In seguito il 34enne viene ricoverato in ospedale e gli viene diagnosticato un trauma polmonare e uno pneumotorace. blue Sport ha appreso in quell'occasione che le condizioni di Steffen erano assai critiche: il calciatore ha dovuto addirittura trascorrere due giorni in terapia intensiva ed è stato dimesso dall'ospedale solo cinque giorni dopo.

Steffen parla delle sue condizioni critiche

Prima della partita casalinga del Lugano di domenica contro il San Gallo, Steffen è apparso sulle onde blue Sport per un'intervista e ha raccontato come ha vissuto complicata situazione in ospedale: «Naturalmente l'azione non era necessaria. È difficile fermarsi quando si è nel pieno dell'azione».

Quando rivede l'accaduto, fa ancora male, dice l'attaccante: «È stato amaro il fatto che poi sono dovuto andare in terapia intensiva e non sapevo cosa sarebbe successo».

L'argoviese ha poi spiegato che le sue condizioni erano critiche: «Con il pneumotorace non sai mai esattamente quanta aria c'è in mezzo ed è difficile respirare. Era un momento critico, ma fortunatamente siamo riusciti a risolvere il problema».

Fisicamente ora si sente meglio di settimana in settimana, ma quando fa un respiro profondo sente ancora un po' di dolore, soprattutto alle costole. È livello mentale che ora fatica di più: «Chi mi conosce sa che non mi piace stare fuori a guardare la squadra. Voglio sempre aiutare. Sto lavorando per tornare il prima possibile».

«Non voglio vivere di nuovo un'esperienza simile»

Steffen spiega poi che dopo l'incidente molte cose sono passate in secondo piano, la salute è diventata più importante del calcio: «Da questo punto di vista è stato positivo vivere un'esperienza del genere, ma spero non mi succeda più».

Non è ancora chiaro quando il nativo di Aarau farà il suo ritorno in campo: «È difficile dare una prognosi esatta al momento. Spero di poter giocare ancora qualche partita prima della pausa invernale».