Dopo la scarna prestazione contro il Kosovo, i giocatori di Murat Yakin hanno fatto il loro dovere contro Andorra (3:0). Dopo le dichiarazioni al termine della partita di Pristina, il capitano Granit Xhaka ha dato la sua risposta sul campo e lo ha sottolineato nell'intervista di Sion.
Alla fine la Svizzera di Yakin e Xhaka ha steso la coriacea Andorra, mettendo a segno tre reti, tutte nel secondo tempo.
Dopo le polemiche che hanno anticipato la sfida di Sion, nate dalle dichiarazioni del capitano al termine della gara pareggiata in Kosovo, è stato proprio Xhaka a segnare la rete del 2:0, che ha definitivamente chiuso l'incontro di martedì sera.
Xhaka: «Smettetela di provocarmi. La risposta arriva dal campo»
Dopo aver segnato, il 30enne giocatore del Bayer Leverkusen si è portato il dito indice alla bocca: il messaggio era chiaro, «State zitti».
«Smettetela di provocarmi», ha detto il capitano a fine partita quando gli è stato chiesto il perché del suo gesto durante i festeggiamenti per il secondo gol della Nazionale, il suo.
Non sapremo forse mai se il gesto fosse rivolto a Murat Yakin, alla stampa o al pubblico del Tourbillon, che non ha esitato a fischiare la squadra svizzera nell'intervallo della sfida vinta contro Andorra.
«La risposta arriva dal campo, questo è quello che io e la squadra abbiamo dimostrato oggi. Il primo tempo non è stato così male come mostrava il risultato - ha detto ancora il capitano - sapevamo che dovevamo fare di più, che nel secondo tempo avremmo dovuto aumentare il ritmo, e lo abbiamo fatto bene».
Sul rapporto con il tecnico Yakin il numero 10 si è così espresso: «Ho parlato bene con l'allenatore, per me è finita. Dico solo le cose apertamente, il momento forse non è stato perfetto, ma è stato anche un po' un campanello d'allarme per tutti, me compreso.»
«Forse, come capitano, avrei dovuto dire fin dall'inizio che non avevamo il solito livello in allenamento. L'allenatore mi conosce, purtroppo sono fatto così. Spero che Yakin e la squadra non l'abbiano presa sul personale», ha concluso, sorridente.
Yakin: «Sono felice per Granit»
«Sono felice per Granit», ha detto Murat Yakin nel post-partita. «È il nostro leader, il nostro capitano. È al centro del nostro gioco».
Il ct della Nazionale svizzera si è anche detto soddisfatto della decisione di giocare con una difesa a tre. «Ho sempre avuto in mente questo sistema. Forse verrà utilizzato di nuovo in Israele a ottobre. Vedremo».
Allo stesso tempo Yakin ritiene che i suoi giocatori non siano riusciti a occupare bene le loro posizioni nel primo tempo. «Dovevamo anche portare più velocità», ha aggiunto. «Dovevamo anche essere più pazienti».
Di nuovo in campo ad ottobre
La Svizzera, prima del suo gruppo con 14 punti, tornerà in campo il 12 ottobre contro Israele.
Nel frattempo Yakin avrà tempo per gioire del primato in classifica, sapendo che la Romania e lo stesso Israele sono ancora in agguato.