Al Wanda Metropolitano di Madrid, sul risultato di 0-0, gli animi tra le due squadre i sono accessi oltre la decenza. Secondo l'esperto di blue Sport Urs Meier l'arbitro Siebert ha mostrato troppi tentennamenti.
Il Manchester City ha sudato le famigerate sette camicie per avere ragione dell'Atlético Madrid di Diego Simeone. Se Ilkay Gündogan segnato invece di colpire il palo dopo mezz'ora di gioco, i campioni inglesi avrebbero potuto evitare la snervante ed estremamente frenetica fase finale, costellata da più di dieci minuti di recupero.
L'episodio
L'episodio sul quale esperti e commentatori di blue Sport si sono soffermati a fine partita è accaduto al 89esimo minuto, quando lo spagnolo Felipe ha fermato in maniera regolare, seppure energica, il giocatore del City Phil Foden, per poi tirargli un calcio sul polpaccio - difficile da vedere in diretta - a palla lontana.
L'inglese è rotolato rimanendo a terra, dolorante, cosciente che il tempo scorreva a suo favore.
Wild West
Qui succede il finimondo - in termini sportivi s'intende: il Wanda Metropolitano esaurito in ogni suo posto diventa una bolgia di urla e fischi, Stefan Savic, dell'Atletico, si avventa su Foden spingendolo oltre la linea di fondo. In pochi secondi una ventina di persone, alcuni accorsi dalle rispettive panchine, formano capannelli, dove non si risparmiano spintoni, paroloni e tanta rabbia. Il pubblico spinge i propri beniamini, le emozioni prendono il sopravvento.
La decisione
L'arbitro dell'incontro, il 37enne tedesco Daniel Siebert, travolto lui stesso dalla confusione, procrastina una decisione, mentre la situazione degenera. Poi estrae il cartellino rosso all'indirizzo di Felipe, che lascia il campo furioso, intrecciando le sua ira con quella di decine di migliaia di tifosi.
Il giudizio
Nello studio della Champions League di blue Sport, l'esperto Urs Meier - ex arbitro internazionale - non incolpa solo i giocatori per le immagini sgradevoli, ma giudica pure l'operato del direttore di gara:
«In queste situazioni, come arbitro devi fare qualcosa, immediatamente, cioè devi estrarre un cartellino», ha detto Meier. «Finché l'arbitro non chiarisce le cose, lasciando tutto aperto, entrambe le squadre tentano di farsi giustizia da sole».
Meier conclude con un'affermazione: «Questa è la grande differenza tra il semplice fischiare una partita o dirigere la stessa».