Il giocatore danese Christian Eriksen ha parlato per la prima volta dopo il suo collasso di sabato sera tramite il suo agente.
«Ci siamo sentiti domenica mattina. Christian scherzava, era di buon umore, l’ho trovato bene» così ha esordito Martin Schoots sulle colonne della Gazzetta dello Sport rassicurando il mondo del calcio, ma non solo, sullo stato di salute di Christian Eriksen, vittima di un malore sabato sera durante la partita Danimarca-Finlandia.
«Adesso vogliamo tutti capire cosa gli sia successo, vuole farlo anche lui. Nel frattempo i medici stanno facendo degli esami approfonditi, ma per sapere di più ci vorrà del tempo», ha precisato l'agente - ma soprattutto amico - del centrocampista danese.
«Era felice - ha proseguito Schoots - perché ha capito quanto amore ha intorno. Gli sono arrivati messaggi da tutto il mondo. Ed è rimasto particolarmente colpito da quelli del mondo Inter: non solo i compagni di squadra che ha sentito attraverso la chat, ma anche i tifosi».
Contro il Belgio vuole tifare per i compagni
Senza di lui, nella serata di sabato, Danimarca e Finlandia hanno ripreso la partita da quel fatidico 42esimo minuto che ha ghiacciato il sangue nelle vene di tutti i tifosi di calcio presenti allo stadio o collegati dalle televisioni di mezzo mondo. Alla fine del match i danesi sono usciti sconfitti, ma ora avranno un tifoso in più dalla loro parte, Christian Eriksen non potrà ancora scendere in campo ma è prontissimo a sostenere i suoi compagni.
Sempre sulle pagine del quotidiano italiano Martin Schoots ha spiegato di come il suo assistito stia reagendo. «Christian non molla. Lui e la sua famiglia ci tengono che arrivi a tutti il loro grazie. (...) Ora deve solo riposare, con lui ci sono la moglie e i genitori. Anche lunedì rimarrà in osservazione, forse pure martedì. Ma in ogni caso vuole fare il tifo per i suoi compagni contro il Belgio».
Messaggio ai compagni: «Mi sa che sto meglio di voi»
Durante una conferenza stampa il commissario tecnico della Danimarca Kasper Hjulmand ha invece raccontato di come la squadra ha potuto mettersi in contatto con Eriksen tramite una videochiamata.
«Christian si è preoccupato di noi. Ci ha chiesto: "Come state? Mi sa che siete messi peggio di me! Io ora sarei pronto per allenarmi"», ha riferito l'allenatore, che già nella giornata di domenica aveva ammesso che scendere in campo sabato sera - dopo il ricovero in ospedale del giocatore dell'Inter - non era stata un'idea saggia.