Mondiali U23 a Tallin Gli schermidori svizzeri si scusano: «Non era un messaggio politico contro Israele»

Paolo Beretta

30.4.2025

Il podio: da sinistra a destra: gli svizzeri, medaglia d'argento, gli israeliani, medaglia d'oro, e gli italiani, medaglia di bronzo.
Il podio: da sinistra a destra: gli svizzeri, medaglia d'argento, gli israeliani, medaglia d'oro, e gli italiani, medaglia di bronzo.
Società

Agli europei Under 23 a Tallin i quattro schermidori elvetici, vincitori della medaglia d'argento, non si sono voltati verso le bandiere durante l’inno nazionale israeliano. Ne è scoppiata una polemica a livello internazionale. Ora i giovani elvetici spiegano il loro agire parlando di un gesto personale che «non aveva alcun significato politico e non rifletteva alcun rifiuto di Israele».

Paolo Beretta

Hai fretta? blue News riassume per te

  • I giovani svizzeri, sconfitti in finale dal team d'Israele, non si sono girati verso le tre bandiere durante l'inno dei vincitori.
  • Il gesto, reso pubblico anche dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar che lo ha criticato duramente, ha fatto il giro del mondo sui media, creando un certo malessere.
  • Il giorno seguente gli schermidori svizzeri hanno spiegato il loro agire in una presa di posizione pubblica ufficiale.
  • Vi esprimono le scuse a tutti coloro che si sono sentiti feriti e in particolare agli avversari israeliani.
  • Parlano di un momento di confusione, che però «non aveva alcun significato politico e non rifletteva alcun rifiuto di Israele».
  • Dicono che «è stato un gesto personale, nato dal nostro disagio e dalla nostra empatia per il contesto attuale di grande sofferenza umana». 
  • I ragazzi assicurano che stanno imparando dalla situazione e che in futuro agiranno con «più chiarezza e maggiore discernimento».

La fotografia del podio con il team svizzero che non si gira verso le bandiere durante l'inno d'Israele, mentre i vincitori lo fanno, così come gli italiani arrivati terzi, ha fatto il giro del mondo su tutti i media.

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha criticato duramente il gesto: «Vergogna alla squadra svizzera per il suo comportamento irrispettoso», ha scritto su X.

Perfino il Dipartimento federale degli Affari Esteri è stato tirato in ballo. S'è limitato a prendere pubblicamente atto di quanto accaduto e delle reazioni provocate.

In molti hanno parlato di un gesto politico forte.

Gesto che «non aveva alcun significato politico»

Al reintro da Tallin, visto il polverone non solo mediatico, ma anche in parte politico scatenato, e anche di fronte all'incredulità della stessa federazione svizzera di scherma, che ha detto pubblicamente di non capire l'atteggiamento dei suoi giovani talenti, i diretti interessati si sono espressi lunedì sera con una presa di posizione pubblica congiunta.

Spiegano il loro agire che «non aveva alcun significato politico e non rifletteva alcun rifiuto di Israele».

Nel testo, tradotto dal tedesco in italiano qui sotto, i giovani elvetici si scusano con tutti coloro che si sono sentiti feriti e «in particolare con i nostri avversari della squadra israeliana e con la federazione israeliana di scherma».

Il testo dei 4 schermidori svizzeri

Cara famiglia della scherma,

dopo la vittoria della medaglia d'argento ai Campionati Europei U23 di Tallinn, si è scritto molto su di noi. Ma non per la nostra eccellente prestazione. È colpa nostra: ora vorremmo chiarire il nostro approccio ed esprimere il nostro rammarico.

Abbiamo condiviso la finale contro la squadra israeliana senza alcuna tensione: abbiamo stretto loro la mano e ci siamo congratulati prima e dopo il podio con grande rispetto per loro e per la loro prestazione. Durante la cerimonia, non ci siamo rivolti verso la bandiera durante l'inno nazionale. Questo non aveva alcun significato politico e non rifletteva alcun rifiuto di Israele. È stato un gesto personale, nato dal nostro disagio e dalla nostra empatia per il contesto attuale di grande sofferenza umana che colpisce tutte le parti in conflitto. Al momento della cerimonia, ci siamo lasciati trasportare dalle emozioni e dalla situazione che ci opprime tutti.

Riconosciamo che il nostro comportamento è stato confuso e che è stato un errore da parte nostra. Come già detto, non era nostra intenzione esprimere un'opinione politica.

Ci scusiamo sinceramente con tutti coloro che si sono sentiti offesi, in particolare con i nostri avversari della squadra israeliana e con la federazione israeliana di scherma.

Stiamo imparando da questa situazione e in futuro agiremo con maggiore chiarezza e discernimento.

Con tutto il rispetto

Ian Hauri, Jonathan Fuhrimann, Sven Vineis e Théo Brochard,

La versione originale della presa di posizione ufficiale è disponibile sul sito della federazione oppure sui solo social media.