Dal 1996 Arno del Curto è l'allenatore dell'HCD, sei sono i titoli nazionali vinti, mai sotto la sua guida i grigionesi hanno mancato i Playoff.
C'è ancora tempo, e tanto, lo si sa, ma la posizione in classifica del Davos fa pensare al peggio. Dal 1996, per la prima volta i gialloblu potrebbero non centrare l'obiettivo Playoffs.
Ma iniziamo dai numeri.
-22 gli anni che del Curto ha trascorso al servizio dell'HC Davos in qualità di allenatore.
-0 (zero) le volte che i grigionesi hanno mancato la qualificazione ai Playoffs sotto la guida del coach di St.Moritz.
-9 i punti collezionati quest'anno dal Davos dopo 13 partite di campionato. Peggio ha fatto solo il Rapperswil che di punti ne ha sei.
-52 le reti incassate: Peggior difesa del campionato.
-23 i gol segnati. Secondo peggior attacco del campionato.
Aldilà dei numeri è anche il modo in cui alcuni match sono stati persi dai grigionesi che devono mettere in allarme il più titolato club svizzero: 0:7 contro i Tigers, 3:7 contro il Biel, 0:5 contro l'Ambri e infine i recenti 2:5 e 1:6 contro il Lugano.
Nonostante tutto ciò, la stampa svizzera, che a volte cavalca l'onda del sensazionalismo e della disfatta, sembra non infierire troppo nei confronti di Arno del Curto, concedendogli un alone di 'santità, di semideo delle alpi retiche.
La Neue Zürcher Zeitung scrive: "La persona più importante è sempre stata Arno del Curto, la fiducia nei suoi confronti è così grande tanto da pensare che lo stesso fosse in grado di trasformare un carico di sacchi di patate in una squadra capace di vincere il titolo. Ad essere sinceri, dalle parti di Davos, già nel corso dell'estate era chiaro a tutti che la stagione sarebbe stata oltremodo difficile. Lo stesso del Curto aveva pronosticato un nono posto ... una profezia che sembra si stia avverando."
Pure il presidente dello stesso HCD, Gaudenz Domenig, in un'intervista rilasciata alla SRF comunica di non essere alla ricerca di un nuovo allenatore, «questo deve essere chiaro. Ma - aggiunge il numero 1 della società grigionese - è lecito porsi la domanda».
Ogni società sportiva è radicata in un territorio, ha una sua cultura sportiva ed è impregnata della storia e dell'energia stessa del posto in cui opera. Il Davos è parte della storia del canton Grigioni, a livello svizzero ne è un fiero ambasciatore. Inoltre, la gente delle montagne retiche, è ancora legata a valori quali la riconoscenza e la conoscenza dell'altro. Del Curto è uno di loro. Non un intoccabile per aver risposto ai criteri di una società basata sul profitto, l'immagine e l'individualismo, ma bensì per sapersi accollare genuinamente le responsabilità del capo.
Questa riflessione trova continuità in un articolo del Blick.
«A Davos la questione dell'allenatore è d'attualità. Più che la cacciata di Arno del Curto da parte della società è probabile che lo stesso decida di farsi da parte, o che peschi un qualche altro trucco dal suo cappello».
Stasera il Davos sarà di scena a Rapperswil e chissà che una vittoria contro l'unica squadra che finora ha dimostrato di essere meno incisiva e solida dei grigionesi non possa in qualche modo dare una svolta a questo anno 'terribilis'. Una sconfitta contro gli ultimi della classe, senza attenuanti, potrebbe mettere a durissima prova anche il carattere granitico e fedele dei tifosi grigionesi e di tutta la società.