La National Hockey League scalpita per ripartire vagliando diverse possibilità, con la consapevolezza che i giocatori avranno bisogno di tempo per rimettersi in forma.
Mentre gli Stati Uniti sono messi in ginocchio dal coronavirus e il loro presidente spinge per contenere i danni economici causati dalla prolungata chiusura delle attività economiche, anche i grandi sport nordamericani fanno sapere di essere pronti a riprendere, non appena vi sarà un piccolo spiraglio per poterlo fare, seppure in un formato inusuale.
2 o 3 settimane per ritornare in forma
Il commissario della NHL Gary Bettman ha ricordato che i giocatori avranno bisogno di almeno 2-3 settimane di attività sul ghiaccio per tornare in forma.
«Abbiamo avuto discussioni con i nostri giocatori e con l'associazione dei giocatori e per quanto si possa cercare di rimanere in forma con una palestra in casa, i nostri ragazzi non sono stati sul ghiaccio per un mese e avranno bisogno di 2-3 settimane per tornare a giocare.»
In un'intervista rilasciata alla CNN, Bettman ha puntualizzato che comunque che «vogliamo assicurarci che i nostri giocatori non mettano a repentaglio la loro salute tornando troppo presto e non essendo in forma.»
Diverse possibilità per riprendere il campionato sospeso
Come il calcio europeo, anche il grande hockey nordamericano sta pensando all'eventualità di poter tornare a giocare - e dunque terminare la stagione 2019-2020 - su dei ghiacci neutri, a porte chiuse.
Ipotesi già ventilata dall'emittente sportiva Sportsnet, che aveva riferito in merito alla possibilità di spostare diverse franchigie in Nord Dakota, dove fin'ora vi sono stati 'solo' 331 contagi da coronavirus e otto morti.
«Ci sono state molte speculazioni sul fatto che giocheremo in siti neutrali come il North Dakota e una varietà di altri posti. Il fatto è che quando ci si trova nella posizione in cui ci troviamo tutti, bisogna essere pronti a rilanciare quando si presenta l'opportunità, il che significa che non si deve escludere alcuna alternativa immaginabile, anche se alcune di esse alla fine si rivelano poco realistiche» ha continuato Bettman.
Giocatori sparsi per il mondo
La stagione NHL era stata sospesa il 12 marzo a causa della pandemia COVID-19 e ai giocatori e ai dipendenti di tutte le franchigie di NHL era stato chiesto di rimanere a casa.
Alcuni dei essi sono poi tornati in patria, mentre altri hanno scelto di rimanere in città dove ha sede la loro squadra. Cinque giocatori dei Senators di Ottawa e tre giocatori del Colorado Avalanche sono risultati positivi al virus.
«L'opportunità di tornare a giocare dipende da cose su cui non abbiamo alcun controllo, perché fondamentale è la salute e il benessere di tutti", ha concluso Bettman.
La NHL è dunque pronta a rimettere i pattini ai piedi quando vi saranno dei segnali di riapertura, con la consapevolezza che per rimettere in forma i suoi giocatori ci vorranno ulteriori due o tre settimane.