Sarà Harijs Vitolins a raccogliere la non facile eredità di Arno Del Curto alla guida del Davos.
Il 50enne lettone, che prenderà il testimone da Michel Riesen, dovrebbe firmare un contratto fino al termine della stagione.
La notizia, anticipa dal Blick, è poi stata confermata dal direttore sportivo del club grigionese Marc Gianola. La stessa società non ha però ancora diramato un comunicato ufficiale.
Vitolins, ex giocatore del Coira e della Lettonia negli anni Novanta, avrà il compito di riportare il Davos sopra la riga, considerando che i gialloblù non mancano i playoff dal 1979.
Chi è Harijs Vitolins?
Nato e cresciuto in Lettonia, Vitolins ha conosciuto l'hockey svizzero, quello nordamericano, quello svedese e in particolar modo quello dell'Europa dell'est, prima e dopo il crollo del comunismo. Un'esperienza non indifferente la sua, che ora prosegue con una nuova sfida, un ulteriore capitolo.
Il lettone iniziò a giocare nella massima lega dell'allora URSS nel lontano 1986 - quando l'hockey strabiliava per giocatori come Krutov, Fetisov, Larionov, Kasatonov e Makarov - poi seguì i primi esodi in Nord America dove trovò degli ingaggi per alcuni Farm Team delle grosse franchigie di NHL, senza farsi comunque mancare la possibilità di giocare alcune partite nella stessa NHL.
Dal Nord America l'attuale coach del Davos arrivò in Svizzera, dove giocò una stagione con il Coira in lega nazionale A per poi ritornare nel massimo campionato di casa nostra nel 1996 con la maglia del Langnau, dove ha giocato fino al 2001, in compagnia, tra gli altri, dell'indimenticato Todd Elik.
Vitolins ha vestito anche la maglia della sua Nazionale, della quale ne è stato il capitano in occasioni di diversi tornei olimpici e campionati del Mondo.
Da buon conoscitore dell'hockey svizzero e dell'hockey in generale, terminata la carriera da giocatore, il lettone ebbe la sua prima esperienza in panchina nel 2006, in seconda lega con l'Oberthurgau. Esperienza che lo tenuto legato alla Svizzera, nonostante due anni dopo, si sia trasferito di nuovo ad est, in qualità di assistente di un team di NHL. Dopo aver accumulato sufficente esperienza, nel 2014, a Vitolins fu affidata la panchina - in qualità di head-coach- della prestigiosa Dynamo Mosca. Due anni a Mosca in compagnia di Oleg Znaroks, con il quale ha portato i moscoviti a conquistare due titoli di campioni di Russia. Dopodichè al duo Vitolins-Znaroks fu affidata nientemeno che la nazionale russa, dei vari Oveschkin, Datsyuk e Semin, con la quale conquistò l'oro mondiale nel 2014 e l'oro olimpico nel 2018.
All'inizio di questa stagione il lettone ha lavorato sulla panchina del SKA Saint Petersburg, dove ha ritrovato il leggendario Pavel Datsyuk. Harijs Vitolins è uno scaltro e simpatico uomo di hockey che porta con sè una profonda conoscenza del gioco a diverse latitudini.
Un uomo cresciuto sotto il regime comunista, che sa cosa significa disciplina e autorità. Nonostante i Paesi d'origine diversi e una differenta storia professionale, Vitolins e Del Curto mostrano delle grandi similitudini nel modo di intendere l'hockey, nel rapporto con la propria autorità e con la passione per il gioco.
Passione che diventa energia. Non a caso Vitolins è visto da molti come il «Del Curto dell'Est», e come il suo predecessore cercherà di plasmare tanti giovani e inesperti ragazzi senza dimenticare il blasone e la storia fantastica del club per il quale lavora.