Il bilancio di fine stagione Duca: «È stato un anno avaro d'emozioni» – Cereda: «C'è molto da migliorare»

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8.4.2021 - 18:57

Duca, sinistra, e Cereda hanno tirato le somme della stagione terminata lunedì pomeriggio.
Duca, sinistra, e Cereda hanno tirato le somme della stagione terminata lunedì pomeriggio.
Keystone

La conferenza stampa di chiusura della stagione dell'Ambrì Piotta è servita a tracciare qualche bilancio sull'annata appena conclusa dai biancoblù.

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«È stata una stagione avara di emozioni, con poco contatto con il pubblico. Ci sono state preoccupazioni sul futuro, sui salari e anche sulla salute», ha detto Paolo Duca.

«La pandemia ha frenato il trend positivo dei miglioramenti della squadra che speravamo di avere prima di attuare il trasloco nella nuova pista - ha proseguito il direttore sportivo - addirittura il coronavirus ci ha costretto a fare addirittura qualche passo indietro. Purtroppo non possiamo controllare tutto. Ma la nostra strategia non cambia, ciò che è stata modificata è solo la tempistica, non i contenuti».

«Dopo una prima fase in cui abbiamo ritrovato i valori societari e cementato stile di gioco e abitudini di lavoro, ora dobbiamo consolidare i cambiamenti e poi costruire piano piano su delle fondamenta stabili», ha tenuto a precisare l'ex attaccante biancoblù.

«Lavorare sulle penalità e le percentuali al tiro»

Coach Luca Cereda ha evidenziato gli aspetti da migliorare: «È stata dura mentalmente, ma i risultati sono comunque insufficienti, era fattibile arrivare decimi. Le troppe penalità e la nostra percentuale al tiro sono cose su cui dobbiamo lavorare».

«Abbiamo subito dieci gol in superiorità numerica - ha poi specificato l'allenatore - all'overtime siamo riusciti a vincere solo 2 volte su 8, e nelle 35 partite che noi abbiamo etichettato come "tirate" siamo usciti vincitori solamente in 10 occasioni. È mancata insomma freddezza, la giocata, la forza e la lucidità per decidere i match a nostro favore».

L'allenatore biancoblù ha infine parlato dell'importanza di avere in squadra un difensore straniero. «Nell’hockey di oggi i tiri dalla blu sono decisamente importanti. In superiorità numerica se non si lavora e non si vincono i duelli si rischia di faticare contro tutti gli avversari, questo perché tutti i boxplay al giorno d'oggi sono molto aggressivi per poter compensare alla mancanza di un giocatore. La scelta del difensore straniero sarà senza alcun dubbio molto importante, ma non punteremo tutto su quello per risolvere i nostri problemi».