Il campionato di hockey quest'anno si ferma dopo la stagione regolare: niente postseason.
I responsabili dei club riuniti in teleconferenza giovedì mattina hanno deciso di cancellare i playoff e i playout di National e Swiss League, nonché di bloccare tutti gli altri campionati.
«In seguito alle norme varate mercoledì dal Governo cantonale ticinese, che ha sospeso tutte le manifestazioni sportive fino al 29 marzo, la direzione di NL e SL è stata costretta a prendere questa decisione», si legge nel comunicato sul sito di Swiss Ice Hockey.
Venerdì 13 alle 13h00 è prevista un'Assemblea straordinaria a Ittigen in cui si discuterà di assegnazione del titolo e di promozione/relegazione.
Il comunicato dell'HCL: «Non si poteva fare altrimenti»
In un comunicato stampa il Lugano «esprime il proprio sentimento di tristezza per questa situazione che mette bruscamente fine alle ambizioni sportive di giocatori professionisti e ragazzi di diversa età impegnati nelle competizioni e che, per motivi di forza maggiore, priva i tifosi, gli sponsor, i sostenitori e tutti gli appassionati del momento più atteso della stagione».
Una decisione amara, ma che il club bianconero «ritiene l’unica possibile alla luce della realtà dei fatti, soprattutto dopo la risoluzione di ieri del Consiglio di Stato che ha vietato in Ticino fino al 29.03.2020 ogni attività e ogni evento sportivo sia agonistico sia amatoriale di ogni genere e categoria a prescindere dal numero di persone presenti».
Il CEO dell'HCL Marco Werder ha commentato: «In un momento difficile come questo, fa piacere rendersi conto che l’hockey su ghiaccio svizzero ha dimostrato un forte senso di solidarietà tra le diverse regioni del Paese».
Filippo Lombardi: «Decisione dolorosissima ma inevitabile»
«Decisione dolorosissima ma inevitabile - ha commentato invece con un post su Facebook il presidente dell'Ambrì Piotta Filippo Lombardi - sportivamente fa molto male interrompere tutti i campionati, ma giocare a porte chiuse faceva altrettanto male, sia sportivamente che finanziariamente».
«Ad ogni modo la salute pubblica adesso è l'unica cosa che conta - ha proseguito il numero uno biancoblù - e tutti devono capire che le misure restrittive sono necessarie. Auguro al Ticino e alla Svizzera di uscire presto da questo tunnel. Coraggio e forza!»
SwissTXT