Per l'Ambrì
+Per i biancoblù il secondo derby stagionale si presenta in una fase molto diversa rispetto al primo disputato a Lugano. Ad inizio ottobre i ragazzi di Luca Cereda arrivavano alla prima stracantonale sulle ali dell'entusiasmo, con alle spalle un effervescente debutto di stagione accompagnato dal primo weekend a punteggio pieno da tempi (quasi) immemori. Era finita male, con un perentorio 6:2 in favore dei padroni di casa. Questa sera l'Ambrì invece scenderà sul ghiaccio dopo aver perso le ultime cinque partite, anche se va precisato che due si sono concluse dopo 60 minuti di gioco. Dopo l'incidente di Bienne, i biancoblù sono stati sepolti vivi con il punteggio finale di 6:0, Kubalik e compagni hanno reagito contro Langnau e Servette, mostrando un buon gioco ma raccogliendo una miseria. Per riprendere dopo la pausa della Nazionale non c'è miglior partita del derby per rimettersi in carreggiata, soprattutto per una squadra che vive di agonismo ed emozioni come quella leventinese.
++ Non un cavallo pazzo ma un toro scatenato. Dominik Kubalik non è solamente uno, ma ben due motivi che parlano a favore di una vittoria dell'Ambrì. Il cecchino dell'Est sta dimostrando di essere uno dei migliori stranieri della lega. Fresco, forte, veloce, con un tiro al fulmicotone, il 23enne draftato dai Los Angeles Kings è l'uomo in più dei biancoblù: uno di quei giocatori che da soli possono decidere le partite. Con un bottino di 9 reti e 9 assist in 16 match, e la NHL dietro l'angolo, Kubalik può far sognare il popolo biancoblù almeno fino al termine della stagione.
+Come spesso succede nell'hockey le situazioni speciali faranno la differenza. Decisiva sarà l'efficacia dei biancoblù nei minuti giocati in superiorità numerica. La truppa di Luca Cereda può contare sul miglior Power Play della lega, in media i sopracenerini necessitano di 6 minuti e 59 secondi per trovare la rete con un uomo in più sul ghiaccio, mentre i cugini bianconeri, all'ultimo posto in questa speciale classifica, hanno bisogno di oltre 24 minuti.
+ll primo derby stagionale fra le mura amiche. Questa sera alla Valascia il popolo biancoblù spingerà i propri beniamini verso la vittoria. I derby sono sempre giocati con un'atmosfera molto particolare ed intensa, e questa volta il vantaggio di avere il pubblico di casa dalla propria parte spetta all'Ambrì. In questa stagione alla Valascia i biancoblù in otto incontri si sono imposti solo a tre riprese ma, come spesso si dice in questi casi, il derby è una partita speciale. Dopo sei vittorie del Lugano negli ultimi sei derby, per l'Ambrì è giunto il momento di tornare ad assaporare il dolce gusto della vittoria: e dove farlo se non in casa?
-Il maggior interrogativo di questa sera sono i problemi che potrebbero scaturire dalle numerose assenze importanti nello scacchiere biancoblù. Se alle recenti bandiere bianche alzate da Michael Fora e Matt D'Agostini dovessero aggiungersi pure quelle di Fabio Hofer e Dominik Kubalik, che lunedì non si sono allenati dopo la parentesi con le loro rispettive nazionali, la serata dei leventinesi potrebbe trasformarsi in una missione pressoché impossibile... a meno che Marco Müller non vesta i panni di Tom Cruise.
Per il Lugano
+ Il Lugano visto fin qui può esibire il secondo miglior attacco del campionato: una certezza confutata dai numeri. Solo il Bienne ha segnato più dei bianconeri che di reti ne hanno siglate 49 in 16 partite. Hofmann, Sannitz, Lapierre, Loeffel, Walker e Morini sono finora andati a punti con buona regolarità, in specialmodo dopo il cambio di direzione avvenuto nel corso della doppia sfida ravvicinata contro il Davos, che ha riportato in carreggiata un Lugano che fino ad allora aveva mancato di incisività, precisione e continuità.
+ Rimanendo sul tema delle capacità realizzative della truppa di Greg Ireland, su tutti quelli elencati sopra c’è un certo Gregory Hofmann che sembra avere il diavolo in corpo. Dopo i primi incontri, dove aveva faticato ad ingranare, il 25enne originario di Neuchatel ha poi messo il turbo: per lui 16 punti (9 reti e 7 assist). Aldilà dei numeri, l’attaccante bianconero mette in campo un’energia raramente vista sulle piste svizzere, è un cavallo impazzito che sa creare scompiglio e pericoli in qualsiasi retroguardia. Hofmann potrebbe mettere in seria difficoltà la difesa leventinese, che con 51 gol subiti, risulta la terza peggiore del campionato.
+Se il Lugano riuscirà a mantenere i nervi saldi, evitando troppe penalità, dovrebbe far valere il suo primato di formazione che con lo stesso numero di giocatori in campo ha finora segnato di più: 2.75 il coefficiente realizzativo del Lugano in questa speciale classifica, contro 1.44 dei cugini biancoblù.
+Al di là delle statistiche bisogna dire che il Lugano sta attraversando il miglior momento stagionale, avendo vinto 4 delle ultime 5 sfide di campionato e pareggiato la gara di andata degli ottavi di finale di Champions Hockey League contro i temibili svedesi del Frölunda Indians. La fiducia sembra essere tornata sotto le curve della Resega.
+Nonostante l’assenza di Laiunen, il Lugano ha potuto tornare a contare sul ritorno di Linus Klasen che in 6 uscite stagionali - che qualcuno potrebbe combaciare con il cambio di rotta evidenziato sopra - ha fatturato 6 punti. Non solo numeri per il folletto svedese, perchè Linus ha dimostrato di aver assorbito lo scorno degli ultimi playoff quando fu relegato in tribuna, mettendo in pista più energia e semplicità di gioco a scapito di un po’ di fantasia. Il pubblico bianconero apprezza l’approccio serio dello svedese che a 32 anni suonati ha saputo cambiare in parte il suo stile di gioco. Il nuovo acquisto finlandese Happala è fin’ora piaciuto, perchè oltre a tanta energia ha segnato fin qui tre reti. Ultimo, ma non certo in ordine di importanza, c’è Elvis ‘Muraglia’ Merzlikins, che specialmente nelle partite più calde e importanti si esalta in parate spettacolari, diventando anche trascinatore e motivatore per tutti i suoi compagni.
-Il dubbio per i bianconeri riguarda le sfide lontane dal proprio pubblico: fin qui il Lugano ha collezionato solo una vittoria - contro il Davos - fuori le mura di casa. Una tendenza pericolosa, forse una debolezza mentale che i ragazzi di Ireland proveranno ad invertire, iniziando da Ambrì, per poi esportare una forse ritrovata fiducia anche oltre Gottardo.