Un papà come coach Kessler: «Il giovane allenatore dovrebbe essere protetto»

Redazione blue Sport

19.10.2022

Luca Gianinazzi sarà assistito in panchina da Matti Alatalo, papà del difensore Santeri.
Luca Gianinazzi sarà assistito in panchina da Matti Alatalo, papà del difensore Santeri.
Getty

L'ex difensore dello Zugo, ora caporedattore della sezione hockey del Blick, ha parlato della nuova situazione sulla panchina del Lugano, criticando la recente decisione dei bianconeri d'ingaggiare Matti Alatalo, padre del difensore Santeri, come assistente allenatore.

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Martedì l'HC Lugano ha confermato di aver ingaggiato come assistente di Luca Gianinazzi il padre del difensore Santeri Alatalo. Nelle sue prime tre partite da head coach il 29enne ticinese era stato assistito in panchina dall'ex giocatore e attuale allenatore degli Under 17 del Lugano Krister Cantoni.

Con l'aiuto di un allenatore di lunga esperienza, il finlandese Matti Alatalo, alla sua quarta partita con il Lugano Gianinazzi ha potuto festeggiare la prima vittoria, un perentorio 6-1 ai danni dei campioni svizzeri in carica dello Zugo.

Secondo la RSI il finlandese era la prima scelta dello stesso Gianinazzi. I due allenatori infatti si erano conosciuti l'anno scorso nell'ambito di un progetto di "mentoring" in cui il tecnico 63enne aveva seguito lo sviluppo del giovane allenatore bianconero, allora impegnato con gli Under 20.

Nonostante la vittoria conquistata nella prima uscita come duo Gianinazzi-Alatalo, c'è chi si chiede se effettivamente, ingaggiare come assistente allenatore il padre di un giocatore, potrebbe non essere la migliore delle idee...

«Padre-figlio nella stessa squadra: non è un bene»

Ciò che secondo Kessler è pericoloso è però il fatto che il neo assistente è il padre del difensore Santeri Alatalo, arrivato sulle rive del Ceresio in provenienza da Zugo nell'estate del 2021.

«È un ciclo infinito di passi falsi, una sorta di filmato senza momenti salienti. Per me è la prova che la stessa società bianconera non sa che pesci pigliare», ha esordito l'ex giocatore Dino Kessler, ora alla testa della redazione del Blick per quel che riguarda l'hockey.

«La tanta esperienza di spogliatoio, e nella dirigenza del Lugano ce n'è parecchia, dovrebbe suggerire che un'accoppiata padre-figlio può avvelenare il clima all'interno di qualsiasi squadra - e con grande probabilità lo farà», ha proseguito l'ex difensore dello Zugo.

Dino Kessler.
Dino Kessler.
blick.ch

«Il solo sospetto che il figlio riceva un trattamento speciale, non importa se sia favorito o svantaggiato, sviluppa inevitabilmente emozioni che possono danneggiare lo spogliatoio, ancora di più in una situazione bollente come quella che stanno vivendo attualmente i sottocenerini», ha tenuto a specificare il grigionese.

«Il giovane allenatore dovrebbe essere protetto, e la sua valutazione non dovrebbe essere basata esclusivamente sui risultati nudi e crudi della squadra. Ma per questo, sarebbe stato meglio se al suo fianco avesse avuto un leader di spessore, possibilmente con esperienza NHL, per esempio un Marc Crawford o un Bob Hartley», ha infine concluso il 55enne.

Venerdì i bianconeri affronteranno l'Ajoie a Porrentruy, mentre sabato ospiteranno il Rapperswil, attualmente la terza forza del campionato. Come proseguirà il lavoro del nuovo duo Gianinazzi-Alatalo?