Al quarto tentativo, l'Ambrì è riuscito a trovare il suo primo successo del 2022 vincendo 5-2 a Rapperswil, dove non si era più imposto da due anni.
I biancoblù, sempre all'11o posto in classifica, hanno messo fine a una serie di tre sconfitte filate e hanno conquistato tre punti grazie ai quali mantengono viva la speranza di agguantare i pre-playoff, ma forse la soddisfazione maggiore è quella di aver battuto la loro «bestia nera», ovvero quei Lakers contro i quali avevano perso otto volte (le ultime quattro consecutivamente) negli ultimi nove scontri diretti.
I biancoblù si sono presentati in pista con Pestoni, regolarmente arruolabile dopo i dubbi della vigilia, e con D'Agostini, schierato al posto di Moses, che non può giocare contro la squadra alla quale appartiene.
Ad aprire le marcature sono stati i sangallesi
Nonostante fossero alla loro prima partita del nuovo anno i sangallesi, reduci da 23 giorni di pausa forzata e scesi sul ghiaccio con una maglia vintage, sono partiti meglio dei ticinesi e hanno aperto le marcature già al 3'52" con Eggenberger.
Colpito a freddo, l'Ambrì ha avuto il merito di non abbattersi e per merito dell'insistenza di Grassi sottoporta ha pareggiato in poco meno di 5'. Un grande intervento di Conz ha poi permesso di arrivare alla pausa sull'1-1.
A colpire per primi nel periodo centrale sono invece stati gli uomini di Cereda, capaci di sfruttare grazie a Regin (21'37") una penalità rimediata da Rowe sul finire del primo terzo. La sfida da quel momento si è fatta più, con alcune occasioni da gol non sfruttate da entrambe le parti fino a quando Fora, ancora con l'uomo in più, ha portato l'Ambrì sul 3-1 (35'36"). E lo stesso capitano ha poi lanciato McMillan verso la rete del 4-1, caduta a 3" dalla seconda sirena.
Memori delle tante, troppe rimonte subite in questa stagione i leventinesi hanno approcciato il terzo tempo in maniera molto difensiva, senza però riuscire ad evitare la rete di Cervenka al 46'29". Il gol ha ridato slancio al Rapperswil, ma l'HCAP ha saputo stringere i denti, anche in inferiorità numerica, fino al liberatorio 5-2 firmato a porta vuota da D'Agostini a 22" dalla terza e ultima sirena.