La battaglia legale tra l'HC Davos e Peter Buser è una delle storie più affascinanti e onerose dell'hockey svizzero.
Prima di tutto è doveroso un breve riassunto di quanto è successo finora: nel novembre 2019, Peter Buser - banchiere, scrittore, organizzatore di grandi eventi e mecenate svizzero - firmò un contratto con l'HCD per un valore complessivo di 11,2 milioni di franchi svizzeri, affinché il bellissimo tempio dell'hockey di Davos portasse il nome della sua fondazione «Res Ubique Foundation» fino al 2026.
Il contratto prevedeva inoltre la concessione a Buser di organizzare una serie di concerti in un padiglione musicale di fronte allo stadio in occasione del World Economic Forum. Di tale importo, 3.125 milioni furono trasferiti immediatamente al momento della firma del contratto. Da tempo però Peter Buser desidera recuperare questi soldi e rescindere il contratto, poiché ritiene che alcuni punti non possano essere soddisfatti.
Per contro, il presidente dell'HCD Gaudenz Domenig, vorrebbe tenersi il denaro in quanto asserisce che la società grigionese non è inoltre responsabile del fatto che il WEF non possa avere luogo quest'anno per problemi legati alla crisi pandemica.
Buser chiede delle scuse
Secondo il giornalista ben informato Peter Zaugg, esperto di hockey che scrive per Watson.ch, Buser sarebbe disposto a donare un milione di franchi all'HCD e a chiedere indietro solo i rimanenti 2.125 milioni in cambio delle scuse pubbliche di Gaudenz Domenig. I due milioni e qualcosa dovranno essere restituiti entro il 1° luglio 2021.
Scuse che Buser richiede per delle dichiarazioni fatte su di lui da Domenig in occasione di trasmissioni televisive.
«È sufficiente che scriva un articolo in cui esprime le sue scuse nei miei confronti», ha dichiarato il mecenate solettese. Buser è interessato a trovare un accordo, non vuole far la guerra all'HCD. «Poi Domenig potrà trovare un nuovo sponsor e occuparsi di salvare le finanze e il futuro del Davos», ha aggiunto Buser.
La storia non finisce certo qui, perché il presidente Domenig non ha infatti intenzione di scusarsi. Dopotutto, secondo lui, l'HCD non deve nulla alla Res Ubique Foundation.
«La Fondazione ha adempiuto al contratto fino al 31 dicembre 2020. Ma anche l'HCD. Speriamo che la Fondazione trasferisca anche la prossima rata concordata contrattualmente entro il 1° gennaio 2021», ha commentato il numero uno dei gialloblu grigionesi.
Inoltre «Buser non sentirà una parola di scuse uscire dalla mia bocca: come ho detto, abbiamo rispettato il contratto e non vedo alcuna ragione per scusarci», ha chiosato Domenig .
È quindi probabile che il contenzioso tra Buser e Domenig continui ancora per un po' di tempo.
Intanto, mentre avvocati e dirigenza dell'HCD cercano di risolvere il contenzioso con Peter Buser e la sua Fondazione, Andres Ambühl - 37 anni - continua a regalare emozioni ai tifosi grigionesi.