Nino Niederreiter ha dichiarato alla «NZZ» di essere preoccupato per la stagnazione, o addirittura il regresso, dell'hockey svizzero a livello internazionale.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Nonostante giochi da anni in NHL, Nino Niederreiter segue attentamente la National League.
- L'attaccante grigionese ha espresso preoccupazione per lo stato dell'hockey svizzero, sottolineando la dipendenza dalla qualità dei giocatori stranieri nel massimo campionato elvetico e dalla forte concorrenza internazionale.
- Niederreiter, con un contratto in corso fino al 2026-2027 con i Winnipeg Jets, non ha escluso un futuro ritorno in Svizzera per concludere la sua carriera.
È passato molto tempo da quando Nino Niederreiter ha lasciato la Svizzera per l'America del Nord. Il grigionese ha fatto il grande salto nel 2009, all'età di 17 anni, per cercare di farsi strada nella lega hockeystica più prestigiosa del mondo.
Una scelta azzeccata, visto che oggi il grigionese conta 944 partite in NHL (468 punti), il secondo miglior bilancio per un giocatore svizzero. Solo Roman Josi ha saputo fare di meglio con i suoi 960 match.
Sebbene si trovi dall'altra parte del mondo, l'attaccante di 31 anni tiene d'occhio la National League. In un articolo pubblicato lunedì dal quotidiano zurighese «NZZ», ha addirittura suonato l'allarme riguardo al campionato svizzero.
«È molto attraente ed è un prodotto che funziona. Ma, secondo me, la lega vive soprattutto della qualità dei giocatori stranieri presenti. Non sono sicuro di sapere fino a che punto i giocatori svizzeri traggano beneficio dalla National League», ha espresso il giocatore dei Winnipeg Jets
«Attenzione alla concorrenza»
Se il capitano della Nazionale all'ultimo Mondiale si mostra preoccupato per lo stato dell'hockey svizzero è perché sente che la concorrenza si sta rafforzando a livello internazionale.
«Dobbiamo fare attenzione a non farci superare dalla concorrenza. I slovacchi stanno facendo un ottimo lavoro e i tedeschi hanno fatto enormi progressi. Ho la sensazione che ci stiamo lasciando accecare e che non siamo così bravi come pensiamo», ha spiegato il nativo di Coira.
«Ora ci si aspetta che raggiungiamo ogni anno le semifinali del Campionato del Mondo. Ma se guardiamo le forze in campo, questa aspettativa non è realistica», ha voluto sottolineare «El Nino».
Finire la carriera in Svizzera
In quest'intervista, l'ex juniores del Davos ha anche parlato del suo futuro. A medio termine, tutto è già deciso perché negli scorsi mesi ha firmato un contratto di quattro milioni di dollari all'anno fino al termine della stagione 2026-2027 con i Winnipeg Jets. Ma in seguito tutto è ancora aperto. Nino Niederreiter non sarebbe contrario a un ritorno in patria.
«Con la mia ragazza, un giorno vogliamo sposarci. È già nel mio pensiero venire a giocare in Svizzera per alcune stagioni per finire la mia carriera e partecipare alla Coppa Spengler», ha ammesso il grigionese.
«Tuttavia, non mi pronuncerei su una destinazione. Potrebbe essere Zurigo, Davos, Lugano, Rapperswil o addirittura Coira (il club dove è cresciuto ndr.)».
Ma, prima di ritornare attraverso l'Atlantico, «El Nino» ha ancora due obiettivi da raggiungere in Nord America: superare la barriera delle 1'000 partite disputate, cosa che nessun svizzero ha mai fatto finora, e portare la Stanley Cup a Winnipeg per interrompere la carestia canadese che dura dal 1993.
L'ultima franchigia della Nazione della foglia d'acero a vincere il prestigioso trofeo è stata quella dei Montréal Canadiens, vittoriosi sui Los Angeles Kings.