Per il Lugano

Igor Sertori

Redattore Sport

Il penultimo derby stagionale promette scintille. Ci sono molte ragioni per credere che la formazione di casa riuscirà a vincere questo derby che mette in palio punti pesanti per l'accesso ai playoff.

La cura Pelletier

Da quando il Lugano ha rinunciato a Kapanen per affidarsi a Serge Pelletier, i bianconeri hanno vinto sette delle ultime dieci sfide. Vittorie convincenti, anche contro le corazzate di questa stagione: battute Zugo, Zurigo, Ginevra e Davos. Il canadese ha ridato spolvero a giocatori che si erano abbruttiti durante il periodo-Kapanen, affidandosi ad un gioco semplice, forse poco spettacolare ma molto efficiente. 

Striscia vincente

Nelle ultime dieci sfide giocate il Lugano è la formazione che ha raccolto più di tutte. Sette vittorie prima dello scadere dei 60 minuti. 25 reti segnate contro 22 subite dimostrano quanto sofferte siano state le vittorie della truppa di Pelletier, e di conseguenza quanto grande è la capacità di resistere per poi colpire al momento giusto.

McIntyre-Klasen-Bertaggia-Suri e Walker

Colpire al momento giusto grazie a due linee d'attacco che da più di nove partite stanno facendo la fortuna di Pelletier. Il nuovo arrivato McIntyre ha portato un energia e una leadership che mancava nella formazione della presidente Mantegazza. Il canadese ha totalizzato 10 punti in 9 partite, ed oltre a ciò ha ridato splendore a Linus Klasen, che con l'ex Zugo è tornato a brillare di luce propria. Il folletto svedese ha confezionato 11 punti tornando a deliziare il pubblico svizzero con giocate da manuale dell'artista.

Insieme a questi due stranieri hanno brillato oltremodo i vari Bertaggia, Walker e soprattutto Suri, che nelle ultime quattro sfide è andato a segno quattro volte. I tre appena citati apportano inoltre grande energia all'economia del gioco dei bianconeri. Cinque giocatori davvero in forma che spesso hanno fatto pendere l'ago della bilancia a favore della loro squadra. 

La ferita profonda dell'ultimo derby

Nessuno appassionato di hockey svizzero avrà dimenticato l'ultimo derby giocato alla Valascia, quando il Lugano è stato annientato e imbarazzato dalla truppa di Cereda. 

Quel 7 a 2 che aveva veramente tramortito giocatori e tifosi bianconeri, e che ora richiede una vendetta sportiva. C'è da aspettarsi dunque un Lugano che, oltre ad essere in salute, vorrà far dimenticare il risultato dell'ultimo derby.

Il possibile ritorno del lottatore

Riva e Postma a parte, il Lugano è al gran completo. Anzi, questa sera potrebbe esserci il gradito ritorno in pista di uno dei grandi lottatori della stagione che culminò con la finale persa alla Resega contro lo Zurigo. Parliamo di Giovanni Morini, che dopo quasi otto mesi di assenza potrebbe tornare a far sentire tutta la sua grinta e la voglia di essere in campo. Un giocatore importante in vista di sfide calde, dove acume e spirito di sofferenza saranno sicuramente elementi fondamentali per vincere. 

Pubblico

Come in occasione di ogni derby la Corner Arena sarà un catino infuocato, un'arena dentro la quale settemila tifosi bianconeri sproneranno la propria squadra. Per la truppa di Cereda la pista di Lugano sarà un ambiente ostico, stasera più che mai. 

La pressione maggiore per chi sta dietro

Il Lugano dovrebbe vincere per continuare la sua striscia positiva e per non permettere a Langnau, Berna e Friborgo di avvicinarsi troppo.

L'Ambrì invece è condannato a vincere per non veder scivolar via il treno dei playoff - a meno che non perdano anche i Tigers (Rapperswill vs Langnau), il Berna (Berna vs Zurigo), il Losanna (Zugo vs Losanna) e il Friborgo (Biel vs Friborgo) - calcoli che sicuramente non rientrano nei pensieri di Cereda.  

Troppa pressione sulle spalle dei giocatori biancoblù che potrebbe risultare invalidante. 

bfi

Per l'Ambrì Piotta

Nicolò Forni

Redattore Sport

La Regular Season è ormai agli sgoccioli. L'Ambrì ha ancora 7 partite da giocare, poche sì, ma in palio ci sono ancora ben 21 punti, mica noccioline. Con l'ottavo posto a 2 punti e il settimo occupato proprio dal Lugano a 6, i giochi sono più aperti che mai. Ecco perché i leventinesi usciranno vincitori dalla penultima stracantonale della stagione.

Un line-up da guerriglia ma con gli sniper

Come ripete spesso come un mantra l'allenatore Luca Cereda il gruppo leventinese non ha la classe per competere con la maggior parte degli avversari della lega, di conseguenza per incamerare punti bisogna saper compensare con altro: leggasi intensità di gioco, spirito di sacrificio e fede nel gruppo. L'Ambrì dunque una squadra da "guerriglia" lo è praticamente sempre, ma a causa dei numerosi infortunati - oltretutto Jelovac, Incir e Sabolic hanno raggiunto l'infermeria nel corso degli ultimi giorni - questa sera si presenterà in un'obbligata veste ancor più battagliera. Di necessità... virtù?

Non è però tutto. A trascinare la truppa di gran lavoratori sul ghiaccio luganese troveremo anche gli sniper nordamericani Brian Flynn, il quale sino ad ora nei derby ha dimostrato di sapersi divertire, e il Top Scorer Matt D'Agostini: il vero trascinatore di questo Ambrì.

Il gigante Novotny è tornato, pure i punti di Zwerger

Nonostante la costante sfortuna dei numerosi infortuni, nelle ultime settimane i biancoblù hanno potuto sorridere, vedendo rientrare in squadra a tutti gli effetti Jiri Novotny. In 4 partite disputate, il debutto stagionale l'ha effettuato a Friborgo il 21 gennaio scorso, la presenza dell'attaccante ceco si è già fatta sentire. Soprattutto sul ghiaccio dove è un punto di riferimento, ma anche nelle statistiche. Con il gigante «Novo» i biancoblù sono sempre andati a punti, vincendo 2 volte e venendo sconfitti dopo i rigori nelle altre 2 uscite.

Nelle ultime gare si è rifatto vivo anche un altro alfiere di grande importanza dello scacchiere di Cereda: Dominic Zwerger. L'austriaco ha ritrovato il fiuto del gol realizzando una provvidenziale doppietta contro il Rapperswil, ma è risultato pure decisivo contro il Langnau e nell'ultima sfida disputata, quando i biancoblù si sono imposti sul Berna. Come si suol dire: «Non c'è due senza tre... e il quattro vien da sé». Il folletto di Dornbirn è pronto a scrivere il proprio nome sul tabellino per il quarto match consecutivo.

Ai problemi la soluzione è già pronta e fatta in casa grazie ai Rockets

Una delle scommesse vinte dall'Ambrì in questi ultime due stagioni targate Duca-Cereda sono i Ticino Rockets, o meglio i giocatori che passando dalla compagine della Swiss League sono riusciti a fare il grande salto nella massima lega. Simbolico è Noele Trisconi, divenuto ad ogni cambio un vero e proprio motorino inesauribile. Tuttavia in periodi dove si è costretti a correre ai ripari per i numerosi infortuni ecco che avere a disposizione dei giovani affamati già inseriti in squadra ma che sono pure scesi regolarmente sul ghiaccio con i Rockets è un vantaggio da non sottovalutare. Questa sera sul ghiaccio ci saranno Misha Moor, Anthony Neuenschwander e l'ultimo arrivato in prima squadra in ordine di tempo Rocco Pezzullo: l'energia non mancherà.

Cereda nella testa di Pelletier

Gli allenatori di Ambrì e Lugano si conoscono bene. Dall'ultimo derby Serge Pelletier ha preso il posto di Sami Kapanen, ed ha riportato i bianconeri sopra la linea. Questa sera affronterà per la prima volta un suo ex giocatore e collaboratore... Nella stagione 2005-2006, al rientro in Leventina dopo la parentesi nordamericana e nella capitale con la maglia del Berna, Luca Cereda ha infatti  giocato sotto i comandi di Pelletier, vestendo poi i panni dell'assistente allenatore qualche anno più tardi quando il québecois era tornato sulla panchina dell'Ambrì.

Come detto i due coach si conoscono, ma il vantaggio sta dalla parte del giovane. Il 38enne di Sementina sa esattamente come il suo ex collega prepara le sfide, come organizza il suo sistema di gioco, come vive la partita, come reagisce,... Che la mossa vincente di questo derby possa arrivare direttamente dalla panchina? Serge dalla sua ha l'esperienza, Luca invece... è nella testa del suo avversario.

Il tabù Resega-Cornèr Arena non c'è più

Per molti anni l'Ambrì non è riuscito ad imporsi sul ghiaccio luganese, tuttavia da due anni a questa parte i leventinesi sono riusciti a invertire la tendenza. Vincere a Lugano si può, i giocatori non temono la tana della pantera.

fon