Signore e signori, ecco Arno Del Curto! «Non sono abituato a conferenze stampa di questo genere»

bfi

14.1.2019

Arno Del Curto di nuovo sotto i riflettori.
Arno Del Curto di nuovo sotto i riflettori.
Keystone

La conferenza stampa organizzata per presentare il nuovo coach dei ZSC Lions si è svolta in un clima rilassato, così come è apparso il grande Arno Del Curto. 

Le prima parole della conferenza stampa straordinaria per presentare l'arrivo di Arno Del Curto al posto dell'esonerato Serge Aubin sono state del CEO dei Lions Peter Zahner, il quale ha esordito dicendo come la momentanea situazione di classifica e i continui alti e bassi nel corso della stagione hanno portato la società zurighese a prendere la decisione di un cambio di allenatore. Inoltre, ha ricordato Zahner, «noi siamo una società che vuole vincere e Arno è un allenatore vincente». 

La parola è poi passata a Sven Leuenberger, direttore sportivo dei campioni svizzeri. Leuenberger ha puntualizzato che nonostante i numeri e le statistiche - che nella maggior parte vedono lo Zurigo tra le ultime forze del campionato -, una squadra deve aver un DNA ben definito, che all'Hallenstadion non si vede.

«Il mio errore è stato quello di non essere intervenuto prima - ha continuato il dirigente - cercando di dare degli scossoni ad una squadra troppo rilassata. La società vuole un hockey veloce, fatto di intelligenza tattica, votato all'attacco... Arno Del Curto ci è sembrato la persona giusta per portare questi elementi per noi fondamentali».

Arno Del Curto ha accettato di diventare allenatore dello Zurigo due mesi dopo aver lasciato il Davos. 
Arno Del Curto ha accettato di diventare allenatore dello Zurigo due mesi dopo aver lasciato il Davos. 
Keystone

Arno Del Curto esordisce dicendo di essere contento del suo ritorno nella città sulla Limmat, «La città che preferisco al mondo - ha più volte ribadito il coach di St.Moritz - qui, nel 1991 avevamo battuto il 'Grande Lugano' e sempre qui, ho terminato la mia carriera da giocatore a causa di un incidente, dopo cinque minuti di gioco».

«Non sono abituato a conferenze stampa di questo genere - ha ammesso Del Curto - in quanto a Davos si faceva qualcosa di simile solo prima della Spengler... è una cosa nuova per me». 

Del Curto ammette di non aver seguito le sorti dello Zurigo prima di ieri sera, quando ha ricevuto la telefonata di Sven Leuenberger, ma una cosa gli è chiara: «A Zurigo farò solo l'allenatore e non mi assumerò altri ruoli come ho fatto per anni a Davos: ho imparato la lezione».

«Ho potuto riposare per 6-7 settimane, ho guardato un po' di NHL e tutto sommato sono stato bene», e la telefonata da parte di Sven Leuenberger è arrivata ieri sera appunto. Cosa ha pensato e cosa ha detto Arno Del Curto? «Gli ho risposto subito che ci saremmo visti il giorno dopo a Zurigo. Stamattina alle 9:30 ci siamo trovati e abbiamo discusso».

Ha ricevuto offerte da altri club, in queste ultime settimane? Arno abbozza un sorriso e gira le dita, scuote il capo e gira le dita... continua a girare le dita fino a quando qualcuno in sala si mette a ridere e permette di cambiare argomento. 

Come ha visto lo ZSC Arno Del Curto e cosa si aspetta dalla sua nuova squadra? «Ad essere sincero ieri sera sono andato a guardarmi l'ultima partita dei Lions dopo aver appeso il telefono con Sven; ho visto una squadra solida in difesa, statica in attacco e capace di un buon power play. Non voglio dire di più. Ne possiamo riparlare tra un po' di settimane», conclude l'ex allenatore del Davos.  Il quale aggiunge però, che nel corso della sfida stagionale a Davos, si rivolse al suo assistente facendogli notare quanto i Lions fossero forti e prestanti fisicamente.  

Del Curto ha già allenato una squadra farcita di tanti giocatori di talento? «Forse quando i Von Arx e Riesen erano giovani...».

Un contratto fino a finse stagione. Cosa ne pensa il 63enne neo allenatore? «Un anno di contratto è meglio per me e per la società. Se a fine stagione saremo entrambe contenti allora si potrà firmare per un altro anno, altrimenti l'anno prossimo sarò in questa sala seduto tra di voi in veste di ospite».

«Dopo 22 anni a Davos sarebbe un piacere terminare la mia carriera all'Hallenstadion», ha chiosato semiserio il nuovo coach dei Lions, campioni in carica in cerca di riscatto. 

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