Ad Ambrì si chiude un'era: dopo otto anni di lavoro, Paolo Duca e Luca Cereda lasciano il club in un clima di delusione e tensione.
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- Paolo Duca e Luca Cereda lasciano l’Ambrì dopo otto anni di servizio.
- Il presidente Filippo Lombardi, preoccupato dall'inizio di stagione difficile, ha cercato sostituti senza informare i due dirigenti, creando una «situazione irreparabile».
- Entrambi hanno espresso delusione per la decisione, sottolineando il loro impegno e la dedizione verso la squadra e il club.
- Nonostante l'addio, Duca e Cereda hanno ringraziato la società e i tifosi, auspicando che la squadra reagisca e ritrovi forza e risultati.
Ad Ambrì si chiude un'era: dopo otto anni il direttore sportivo Paolo Duca e l'allenatore Luca Cereda lasciano il club. Sotto la loro guida, iniziata nel 2017, la società aveva ritrovato stabilità e identità, superando alcuni dei momenti più difficili della sua storia recente e costruendo un ambiente solido e coeso attorno alla squadra.
Alla luce di un avvio di stagione assai complicato, con solo 2 vittorie in 12 partite, il presidente Filippo Lombardi, con il supporto del CdA, si è mosso nei giorni scorsi all'insaputa dei diretti interessati per individuare possibili sostituti, creando quella che lo stesso Paolo Duca ha definito «una situazione irreparabile».
Nella conferenza stampa di mercoledì mattina l'ormai ex direttore sportivo ha spiegato così la situazione: «Sono estremamente deluso per come sono andate le cose, mi fa molto male perché abbiamo preso una pugnalata alle spalle, dopo aver lottato fianco a fianco in innumerevoli battaglie per tanti anni».
«Pur riconoscendo di avere un carattere impulsivo, diretto, penso di essere sempre stato intellettualmente onesto - ha proseguito il 44enne - pronto a discutere di qualsiasi situazione e leale, a disposizione della società con l'obiettivo ben preciso di fare il bene dell'Ambrì Piotta».
«La società ci ha delegittimato, tagliato le gambe davanti alla squadra. Noi avevamo l'energia e la voglia di continuare a lottare. Avete deciso voi di mandarci via», ha tenuto a sottolineare il locarnese, visibilmente deluso.
«Noi abbiamo portato il sacco, ci siamo assunti le responsabilità, abbiamo fatto il possibile e l'impossibile con grande impegno e dedizione per la causa dell'Ambrì in condizioni difficili. Adesso il sacco lo dovrà portare per forza qualcun altro», ha poi commentato l'ex capitano biancoblù gettando uno sguardo al futuro prossimo.
Cereda: «Non ho percepito una situazione peggiore di altri momenti complicati vissuti in passato»
Dal canto suo, Luca Cereda ha espresso a sua volta la frustrazione per l'epilogo dell'avventura sulla panchina biancoblù: «La delusione è che questa volta non abbiamo affrontato la situazione assieme come abbiamo sempre fatto in passato. La delusione è grande».
«A livello sportivo è un momento difficile, ma in squadra non ho percepito una situazione peggiore di altri momenti complicati che abbiamo vissuto in questi otto anni. Ciò che conta ora è che l'Ambrì possa vincere venerdì e sabato. Noi non ci saremo più, sta ai giocatori mostrare una reazione e cambiare la situazione».
Nonostante la delusione, entrambi hanno voluto ringraziare il club e i tifosi per il sostegno negli anni: «Voglio ringraziare prima di tutto l'Ambrì, che mi ha dato la possibilità di diventare allenatore della prima squadra nel 2017», ha aggiunto Cereda.
Mentre Duca spera che la squadra sappia trarre forza dall’improvvisa scossa: «Il mio auspicio è che, come diceva De André, dal letame nascano i fiori. Ora c'è stata una scossa forte nella conduzione, spero che corrisponda a una presa di coscienza della squadra, che riesca a trovare la reazione per invertire la tendenza», ha concluso.