Stasera all'Hallenstadion e venerdì alla Corner Arena scenderanno in campo lo Zurigo e il Lugano, le due finaliste dello scorso anno che si trovano ora fuori dalla zona playoff.
Era il 27 aprile del 2018 quando lo Zurigo era riuscito a conquistare il titolo di campione svizzero in una Resega infuocata. Un drammatico epilogo in gara 7, che aveva visto lo ZSC spuntarla per 2:0 quando dentro e fuori l'allora Resega fermevano i festeggiamenti per la conquista di un titolo che in Ticino mancava da più di un decennio.
A otto mesi di distanza le due splendide protagoniste dello scorso finale di stagione si trovano in una situazione ben diversa. Dopo 30 partite disputate sia lo Zurigo che il Lugano si trovano momentaneamente in zona playout.
Stasera a Zurigo e venerdì sera a Lugano le due si sfideranno per conquistare punti preziosissimi, forse anche fondamentali per non perdere il treno dei playoff, che è sì poco avanti, ma che entrambe le compagini non hanno fin qui dato l'impressione di meritare.
A Lugano i temi caldi sulla stampa locale e tra i tifosi riguardano il centellinato utilizzo di Linus Klasen da parte di Greg Ireland, che nonostante l'appoggio della società non gode più di grande popolarità. Hofmann, Cunti e molto probabilmente anche Merzlikins già con le valigie in mano per gli arrivi di Suri, Lammer e Zangger che non soddisfano il pubblico bianconero più di molto.
A Zurigo, dopo il titolo conquistato la primavera scorsa, la squadra è stata affidata a Serge Aubin, che non convince. I vari Roman Wick, Pius Suter, Reto Schäppi, Marco Miranda, Denis Hollenstein, Fabrice Herzog, Simon Bodenmann, Chris Baltisberger e Jérôme Bachofner hanno fin'ora messo assieme in totale solo 41 punti.
Le due formazioni possono sì appellarsi ai vari infortuni che oggettivamente hanno regolarmente condizionato le scelte tattiche dei due coach, ma nessuna delle due formazioni ha fin'ora mostrato un serie convincente di vittorie, dei colletivi solidi e efficaci come lo erano stati entrambi solo pochi mesi fa.
Nessun'altra formazione ha tanti nazionali svizzeri come lo ZSC, coadiuvati da stranieri del peso di Klein, Cervenka, Pettersson e Noreau, per citarne quattro. Proprio l'ex difensore del Berna Maxim Noreau è l'attuale top-scorer della formazione zurighese con 17 punti, che gli concedono il 38esimo posto nella classifica generale di chi ha messo a segno più punti in stagione. Un problema serio in fase realizzativa è evidente.
Anche a Lugano sono gli svizzeri a segnare. Sono ben 75 le reti messe a segno dai giocatori di casa - miglior squadra del campionato in questo senso -, mentre gli stranieri latitano nella classifica delle reti segnate: Lapierre ha siglato 6 reti, Lajunen 5, Haapala 3, Thorney 2 .
La formazione di Greg Ireland è la seconda peggiore della Lega - solo il fanalino di coda Rapperswil ha saputo far peggio - per vittorie conquistate fuori dalle mura di casa: solo tre le vittorie per i bianconeri.
Nonostante la sconfitta dolorosa subita in casa in occasione dell'ultimo derby ticinese, alla Corner Arena Sannitz e compagni hanno conquistato una media di 2.13 punti a partita. Non fosse per questo fattore il Lugano sarebbe ora in una situazione veramente disastrosa,
Pochi numeri per presentare i prossimi due match delle finaliste dello scorso anno, che nonostante il grosso potenziale, delle esibizioni in cui hanno mostrato la brillantezza di un tempo e alcune attenuanti, si trovano a lottare per conquistare i playoff; non dovessero centrarli il fallimento sportivo stagionale sarebbe inequivocabile.
C'è ancora tempo, ci sono ancora 20 partite da disputare fino al termine della Regular Season, ma certo è, che al termine di queste due sfide incrociate una delle due formazioni si troverà in una vera e seria crisi, mentre l'altra potrà guardare avanti con rinnovato ottimismo, a meno che non ci si divida la posta ... un magro affare per entrambe.