Il presidente russo ha difeso la stellina russa del pattinaggio artistico due mesi dopo il suo caso di doping alle Olimpiadi invernali 2022. Putin ha parlato anche dei recenti divieti imposti agli atleti russi esponendo il suo piano.
Due mesi fa: la sedicenne pattinatrice russa Kamila Valieva ha vinto l'oro olimpico nel concorso a squadre a Pechino, tuttavia, essendo il suo caso ancora in corso, le medaglie non sono ancora state consegnate.
Ricordiamo che il caso dell'adolescente russa positiva al controllo anti-doping è venuto alla luce durante le Olimpiadi invernali di febbraio, dove la Corte di arbitrato per lo sport le aveva permesso di continuare a competere. Lo scandalo e la pressione mediatica hanno presumibilmente influenzato la sua performance nel concorso individuale tanto che la giovanissima è caduta alcune volte sulle note del Bolero, concludendo al quarto posto.
Putin premia Valieva
In una cerimonia televisiva, il presidente Putin ha premiato Kamila Valieva con un premio di stato dopo il suo successo a Pechino.
Il numero 1 russo ha detto: «Con il suo lavoro ha innalzato lo sport al livello di vera arte. È impossibile raggiungere questo tipo di perfezione in modo disonesto, o con l'aiuto di qualche tipo di sostanze extra o per mezzo di manipolazioni».
Prima di partecipare ai Giochi di Pechino la Valieva ha conquistato l'oro individuale ai campionati europei che si sono svolti a Tallin a gennaio di quest'anno.
Il divieto internazionali agli atleti russi
Dall'invasione russa in Ucraina alla fine di febbraio, un certo numero di stelle russe dello sport hanno sentito le conseguenze della decisione di Putin, infatti molti atleti russi e bielorussi sono stati banditi dalle diverse federazioni.
Nel calcio, le squadre russe e la Nazionale sono state escluse dalle competizioni FIFA e UEFA, mentre la stella della Formula 1 Nikita Mazepin è stato licenziato dal suo team Haas.
«Discriminazione basata sulla nazionalità»
Più recentemente è stato annunciato che ai tennisti russi e bielorussi sarà vietata la partecipazione al torneo di Wimbledon di quest'anno. Decisione questa che colpisce duramente giocatori del calibro di Daniil Medvedev, Andrey Rublev e Aryna Sabalenka.
Il presidente russo ha parlato anche di questo, descrivendo i divieti come una «discriminazione basata sulla nazionalità».
Il 69enne ha chiesto al suo paese di istituire le proprie competizioni per «assicurarsi che atleti internazionali, squadre e club» possano continuare a competere.
«Dio sia il giudice»
Putin ha commentato inoltre: «Per quanto riguarda i progetti cancellati in Russia dagli organi direttivi sportivi internazionali, Dio sia il giudice».
«Ma a questo proposito - ha aggiunto il presidente - possiamo in fretta proporre delle alternative alle competizioni cancellate: competizioni di atletica aperte e attraenti a più livelli, assicurandoci che gli atleti internazionali, le squadre e i club vi prendano parte».