Sabato 28 ottobre inizierà la stagione di Coppa del Mondo di sci al femminile. Una delle questioni più dibattute e sensibili riguarda il divieto del fluoro nella preparazione degli sci. Lara Gut-Behrami dice la sua.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Il 28 ottobre a Sölden, in Austria, inizia la stagione di Coppa del Mondo di sci.
- Per la prima volta la FIS ha deciso di vietare l'uso di fluoro per la preparazione degli sci.
- Gli strumenti di misurazione non sarebbero ancora ottimali, secondo alcuni, mentre la FIS è convinta che essi siano impeccabili.
- Il rischio di sabotaggio è una questione sollevata da Lara Gut-Behrami e altri addetti ai lavori.
- «C'è ancora troppa incertezza» sull'argomento.
Sabato, domani, inizia la stagione di Coppa del Mondo femminile, a Sölden. A differenza delle ultime stagioni, ora vi è il divieto di utilizzare fluoro nella preparazione degli sci.
Questo perché è una sostanza dannosa per l'ambiente, oltre che essere cancerogena per l'uomo.
Tuttavia, il divieto sta causando molta incertezza nel circolo della Coppa del Mondo, soprattutto a causa degli strumenti di misurazione.
Ciò che preoccupa molti allenatori e atleti è che, durante la fase di test, è capitato che i dispositivi di misurazione si accendessero di rosso su basi di sci nuove che si garantiva non fossero mai entrate in contatto con il fluoro o con sciolina a base di fluoro. Il rosso significa che uno sci ha superato il valore limite di 0,99 di fluoro. Lo sciatore viene quindi squalificato.
Diverse nazioni hanno quindi espresso il timore di squalifiche dovute a errori di misurazione.
La FIS ha però recentemente rassicurato il Circo Bianco comunicando che è stato sviluppato un nuovo dispositivo di controllo, il quale non contemplerebbe la possibilità di errore.
Tuttavia, si sta diffondendo la voce che il valore di tolleranza sarà aumentato a 1,8. La federazione afferma al «Blick»: «La soglia per i test degli sci nell'area target sarà di 1,8 fino al 31 dicembre. Per gli sci testati prima della gara, rimarrà a 1,0. Dopo il 31 dicembre, sarà sempre 1,0». Gli eventuali test pre-gara sono volontari e si svolgeranno un giorno prima della rispettiva gara.
«Non ha senso»
Ci sono ancora molti punti interrogativi. Quanto velocemente si degrada il fluoro? Gli sci puliti possono essere contaminati se entrano in contatto con neve contenente fluoro? Quanto è alto il rischio di un vero e proprio sabotaggio o imbroglio?
La tecnica svizzera Camille Rast ha già in mente uno scenario: «Se qualcuno ha il pettorale 50 o 60 in una discesa libera, potrebbe dirsi: provo con il fluoro. Forse non ci sarà una squalifica. Non ha senso».
Anche alla domanda se un atleta possa fare ricorso contro una squalifica rimane senza risposta. «Ci sono molte voci, ma purtroppo troppo poche informazioni ufficiali», afferma Rast.
Gut-Behrami: «Bene non si usi più fluoro, ma c'è troppa incertezza per i test»
Per Lara Gut-Behrami, intervistata giovedì dal «Tages-Anzeiger», l'intera questione è una grande seccatura.
Ricordiamo che la ticinese aveva già espresso critiche all'indirizzo della FIS per aver anticipato l'inizio della stagione. Osservazioni, quelle di Lara ma anche di Mikaela Shiffrin, che avevano fatto arrabbiare molti addetti ai lavori, tra i quali l'ex campionissimo Marc Girardelli.
«Penso che sia un bene che il fluoro sia stato vietato. Ma c'è ancora molta incertezza e i risultati dei test erano strani», ha detto la sciatrice di Comano.
«Inoltre, la pressione sul personale di servizio sta aumentando. Se faccio una buona discesa ma perdo mezzo secondo, cosa dovrebbe dire l'addetto all'assistenza? Non ho imbrogliato, ma forse altri lo hanno fatto? Non andrò dal mio addetto all'assistenza e gli dirò: provaci! Ma se ogni volta penso che forse è perché gli altri continuano a usarlo, non sarebbe una buona cosa».
«Non esiste un codice d'onore in questo senso. Le nazioni condividono i contenitori per gli sci, anche alla partenza chiunque può passare e spruzzare gli sci (con del fluoro ndr.)», ha aggiunto Lara Gut.
I dubbi di Lara condivisi da altri addetti ai lavori
Anche per il responsabile gare della marca Völki esistono dei rischi di sabotaggio: «Sarebbe facile per chiunque spalmare il fluoro sugli sci del concorrente più vicino».
Inoltre, c'è un altro problema: «Supponiamo che lo sciatore sceso con il numero 3 abbia usato uno sci irregolare. Ogni atleta successivo, con una base impeccabile, scierà sulla stessa pista e potrebbe, arrivare al traguardo con residui di fluoro, e di conseguenza, essere squalificato».
La sciatrice ticinese, per cercare di ridurre il margine di errore, fa una proposta: «Dovrebbe esserci almeno un campione B, come nel doping. Ma così com'è, l'intera faccenda porta solo incertezza».
L'intera procedura è tutt'altro che matura, ed è per questo che Gut-Behrami, come molti altri atleti, ha firmato una lettera diretta alla FIS per mettere in discussione questa pratica.
«Dovremmo essere in grado di chiudere a chiave i nostri sci», ha affermato decisa la sciatrice ticinese.