Crisi energetica Odermatt & Co. potrebbero rimanere a piedi

bfi

23.9.2022

Anche la stagione di Marco Odermatt dipenderà dalla crisi energetica che sta per colpire l'Europa. 
Anche la stagione di Marco Odermatt dipenderà dalla crisi energetica che sta per colpire l'Europa. 
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Secondo il segretario generale della FIS la situazione energetica in Europa potrebbe influire molto sugli eventi di Coppa del Mondo di sci nordico e alpino della prossima stagione invernale.

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«La crisi energetica potrebbe portare a numerose cancellazioni di eventi di Coppa del Mondo di sci nordico e alpino »nel prossimo inverno. È quanto si aspetta la federazione mondiale FIS, come ha ammesso mercoledì il suo segretario generale Michel Vion, in occasione del Forum Nordicum di Kranjska Gora, in Slovenia.

Il segretario generale ha inoltre ammesso che la FIS attualmente non ha un piano B. «Non è facile quando le persone devono risparmiare acqua ed elettricità mentre vicino si preparano e si svolgono le gare di sci», ha commentato Vion.

Rimane comunque un certo ottimismo sul fatto che la federazione sarà in grado di gestire la situazione. In generale, Vion presume che le Coppe del Mondo possano essere riprogrammate con breve preavviso. 

Discussioni sull'impatto ambientale e sui costi energetici della pratica dello sci alpino non sono comunque nuovi. 

«Lo sci non esisterà se continuiamo su questa strada»

La plurimedagliata Lindsey Vonn ad Are nel 2019
La plurimedagliata Lindsey Vonn ad Are nel 2019
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Oltre alla probabile crisi energetica, lo sci alpino è da anni sotto la mira degli ambientalisti, e non solo.

«Lo sci non esisterà, gli sport invernali non esisteranno se continuiamo su questa strada», aveva dichiarato l'americana Lindsey Vonn a Yahoo Finance. «Lo vediamo in prima persona».

La ex sciatrice ha basato le sue dichiarazioni sulle sue esperienze personali, avvalorate da una ricerca condotta da esperti climatici dell'Università di Waterloo. I ricercatori hanno concluso che senza una drastica riduzione delle emissioni di gas serra, molti comprensori sciistici non sarebbero più sostenibili nel giro di pochi decenni.

«Non si può negare che il riscaldamento globale esista, che il mondo stia cambiando e che dobbiamo cambiare radicalmente», aveva detto la  Vonn. 

«Bisogna soppesare le conseguenze economiche e sociali di una diminuzione degli sport invernali»

Secondo i dati forniti dall'associazione Seilbahnen Schweiz, il consumo annuo di energia per permettere agli svizzeri di sciare sulle nostre montagne è di circa 183 gigawattora. Questo comprende non solo il consumo energetico delle ferrovie e funivie di montagna, ma anche il consumo di elettricità per l'innevamento artificiale e i servizi come la ristorazione.

«183 gigawattora corrispondono all'incirca al consumo energetico di 30.000-40.000 famiglie svizzere all'anno», spiega il ricercatore del Politecnico di Zurigo Marius Schwarz, che svolge attività di ricerca presso l'Energy Science Center del Politecnico di Zurigo.

Fritz Berkthold, in charge of slope conditions at the Fellhorn ski resort, watches a snow cannon operating at dawn near Oberstdorf, Germany, Tuesday 14 December 2004. 25 snow cannons operate during the night to cover the slopes in snow. Weather forecats predict snow falls for higher altitude areas not before the coming weekend. (KEYSTONE/EPA/KARL-JOSEF HILDENBRAND)
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Il ricercatore puntualizza che rispetto al consumo totale di elettricità della Svizzera, si tratta di meno di un punto percentuale. Per Schwarz, la discussione sul risparmio di energia elettrica nelle Alpi parte dal punto sbagliato. «Se si vuole risparmiare energia elettrica, bisogna sempre trovare coloro per i quali ciò significa il minimo sacrificio. Nel caso degli sport invernali, ciò significa anche soppesare le conseguenze economiche e sociali della riduzione dei consumi. In linea di principio - ha concluso Schwarz - è sempre meno doloroso generare più elettricità che spegnere in caso di emergenza».