A due mesi dal possibile via della corsa a tappe più celebre del pianeta, il direttore Prudhomme parla di alcune linee guida che lo renderanno unica l'edizione 2020.
Roland Garros e Tour de France, i francesi, anche in quest'anno infausto definito dal coronavirus, non vogliono farsi mancare i due leggendari appuntamenti estivi.
Nonostante le molte difficoltà, l’organizzazione del Tour de France 2020 sta proseguendo.
Il direttore della Grand Boucle, Christian Prudhomme, non può dimenticare nessun dettaglio, vista l’emergenza sanitaria globale che non permette di prendere sottogamba davvero nulla.
A due mesi dal via ufficiale - sempre che non ci siano cambiamenti per un ritorno in massa del virus - le prime linee guida siano state tracciate, come spiega lo stesso numero uno della corsa a tappe più celebre del pianeta.
Date inedite
Il primo grosso cambiamento riguarda le date in cui si correrà la gara francese: mai il Tour de France è partito così tardi.
«Vivremo un Tour de France unico, dato che non è mai partito così tardi. In teoria, rispetto al solito, sarà meno caldo e probabilmente ci sarà più vento. Sappiamo che ci sarà anche meno gente sulle strade, ma l’importante è che si torni a vivere una festa. Naturalmente nel rispetto delle misure sanitarie».
Queste le parole di un ottimista Prudhomme, direttore generale della Grand Boucle dal 2007.
Mancano ancora diverse settimane alla partenza della prima tappa e il numero 1 francese ammette che non tutto è ancora stato deciso.
Più che mai per i migliori ciclisti al mondo
«La situazione cambia di giorno in giorno, per questo i dettagli li definiremo nel periodo a cavallo tra la fine del mese di luglio ed inizio agosto. Quello che possiamo dire è che sarà una gara alla quale, più che mai, parteciperanno i migliori ciclisti del mondo».
L'ex giornalista francese, diventato dirigente della più leggendaria corsa a tappe sulle due ruote, si è lasciato scappare alcune linee direttive che definiranno questa speciale edizione 2020.
Niente baci e abbracci, pochi autografi e meno tifosi
«Non ci saranno certamente baci o abbracci durante le cerimonie di premiazione e sappiamo che non sarà l’anno migliore per andare a caccia di autografi».
Porte chiuse per una corsa a tappe? In merito al pubblico, anche di questo Prudhomme ha voluto dire qualcosa.
«Il pubblico verrà al Tour, certo, ma saremo costretti a fare una selezione rigorosa. In montagna, ad esempio, daremo la precedenza a coloro che arriveranno a piedi, in bicicletta oppure con i mezzi pubblici».
La situazione cambia di giorno in giorno e dunque anche il Tour, se vuole esserci, deve adattarsi ad essa. «Oggi non sappiano quello che succederà tra due mesi», ha concluso il direttore.