Rafael Nadal, uno dei giocatori più vincenti di tutti i tempi, chiuderà la sua carriera alla fine dell'anno. Nel suo percorso per diventare un'icona ha inflitto amare sconfitte anche a Roger Federer. Tuttavia per lo svizzero e per molti dei suoi fan il suo rivale di lunga data non è mai stato un nemico.
Ben 22 titoli del Grande Slam, 209 settimane in cima alla classifica mondiale e un cuore da combattente unico: Rafael Nadal è uno dei grandi che si congeda dal tennis mondiale, il secondo dei Big3, dopo Roger Federer.
Ecco uno sguardo alla sua impressionante carriera e alla sua singolare rivalità con il Maestro di Basilea.
Come una fenice dalle ceneri rosse
29 marzo 2004: un 17enne spagnolo mette clamorosamente al tappeto il numero uno del mondo Roger Federer in due set a Miami. Indossando pantaloni a tre quarti e una camicia senza maniche, l'adolescente non lascia scampo al dominatore della scena e attira per la prima volta l'attenzione su di sé.
Sebbene sia stato poi rallentato da un infortunio, l'anno successivo il ragazzino di Mancacor ha fatto un salto di qualità impressionante conquistando 11 tornei ATP.
A 18 anni, nel 2005, Nadal era già il giocatore da battere sulla terra battuta. Ha vinto otto tornei sulla sua superficie preferita. È stato il primo giocatore dai tempi di Mats Wilander a vincere gli Open di Francia a Parigi al primo tentativo, dove aver eliminato anche Federer in semifinale.
«È molto bravo in difesa. Devo sempre pensarci due volte prima di venire a rete», si rese conto allora lo svizzero. Un dilemma dal quale Roger non si sarebbe liberato molto presto...
Il terrore di Federer?
Nadal vince cinque dei primi sei duelli diretti. Diventa sempre più il terrore dei fan di Federer. Nel 2006, con il trionfo agli Open di Francia, impedisce da solo allo svizzero di realizzare l'impresa di vincere tutti e quattro i tornei del Grande Slam in una sola stagione.
Nell'estate del 2008, surclassa letteralmente il Maestro nella finale degli Open di Francia, concedendogli solo quattro giochi.
Poco dopo, nel salotto di Federer, vince una delle partite di tennis più drammatiche di sempre. Solo all'imbrunire, a Wimbledon, Nadal ottiene il break decisivo nel quinto set vincendo 9:7.
Poco dopo spodesta sempre lo svizzero dal trono di numero 1, dopo 237 settimane. Dopo aver vinto anche la finale degli Australian Open, ancora contro Federer all'inizio del 2009, dà il definitivo via alla caccia del campionissimo elvetico.
È vero che i vari tic del re della terra battuta fanno saltare i nervi ad alcuni spettatori. Tuttavia, anche dal punto di vista svizzero, non ci può essere rancore nei confronti del maiorchino, sempre umile.
Le critiche per le sue abitudini in campo lui le compensa con il suo comportamento fuori dal campo.
Quando Federer non è riuscito a trattenere le lacrime durante la cerimonia di premiazione dopo aver perso la difesa del titolo a Melbourne 2009, lui ha mostrato grande compassione abbracciandolo.
Una rivalità tra amici
In nessun momento i due avversari sembrano nemici. Nonostante gli accesi duelli sui campi da tennis, tra i due si sviluppa addirittura un'amicizia. Non si può negare una certa sintonia, ad esempio quando i due scoppiano a ridere durante le riprese promozionali della prima edizione del «Match for Africa» nel 2010.
Nel dicembre 2010, Nadal si reca a Zurigo per il progetto dell'amico mirato a raccogliere fondi per la sua fondazione. Durante la partita di esibizione viene accolto con euforia dalla famiglia, dagli amici e dai fan di Federer all'Hallenstadion.
Due giorni dopo, Federer ricambiail favore e fa visita a Nadal a Madrid per raccogliere fondi per la sua fondazione. Nel 2020, i due talenti ripetono l'impresa, giocando il «Match in Africa» a Città del Capo, stabilendo un record di presenze con quasi 52'000 spettatori.
Un cuore da combattente
Non importa dove Rafa si esibisca: l'entusiasmo è sconfinato. Il suo contagioso spirito combattivo e l'incredibile capacità di soffrire non lasciano indifferenti i fanatici dello sport.
Soprattutto verso la fine della sua carriera, quando sembra a malapena in grado di reggersi in piedi durante i grandi match e poi alla fine festeggia comunque la vittoria. Contro Daniil Medvedev, dieci anni più giovane di lui, a Melbourne ribalta un deficit di due set ottenendo così il suo 21° trionfo in un torneo del Grande Slam.
All'Open di Francia 2022 è afflitto da un forte dolore al piede, per cui può giocare la finale contro Casper Ruud solo con un piede anestetizzato. Un campione del suo calibro non si lascia fermare da questo. Il Toro di Manacor mette le mani sul 22esimo - e ultimo - trofeo, con il risultato di 6:3, 6:3, 6:0.
Nadal si è più che meritato il suo status di «grandissimo lottatore». Speriamo che non debba pagare troppo caro prezzo i suoi record con problemi di salute duraturi.
Ciò che non perderà mai, a differenza dei record che ha stabilito, è chiaramente la simpatia dei tifosi, «federesti» o «nadalisti» che siano.