A 3 set da un nuovo record Federer: «Quando l'attenzione dei fan è troppa devo riposarmi»

fon

10.7.2018

Roger Federer è ad un passo da un nuovo record.
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Roger Federer ha brillantemente superato gli ottavi di finale del torneo di Wimbledon eliminando il francese Adrian Mannarino in tre set. Nella conferenza stampa post match il renano si è soffermato sul suo rapporto con i fan.

Ha la fama di essere uno degli sportivi più gentili e disponibili verso avversari e tifosi, tuttavia anche a Roger Federer l'eccessiva attenzione dei fan può dare fastidio, soprattutto durante eventi importanti come ai tornei del Grande Slam.

«A volte mi sento stanco - ha infatti riferito Roger Federer ieri in conferenza stampa - a volte l'attenzione dei tifosi è davvero troppa e di conseguenza ho bisogno di riposarmi per farmi trovare pronto in vista dei miei impegni successivi».

Una delle immagini più iconiche di Wimbledon 2016. Federer cade al termine di uno scambio. Il suo ultimo set perso a Wimbledon risale proprio a quel match, la semifinale in cui il canadese Milos Raonic aveva avuto la meglio su un Roger Federer ancora acciaccato al ginocchio operato qualche mese prima.
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King Roger, o come lo chiamano scherzosamente numerosi appassionati durante il torneo londinese Sir Roger, ha attualmente conquistato 32 set consecutivamente, ovvero non ne perde uno dalla semifinale persa contro Milos Raonic nel 2016. Il basilese si trova dunque a due soli set da eguagliare il suo record di 34 set vinti in fatto registrare nel suo periodo d’oro a cavallo fra il 2005 e 2006.

A scanso di equivoci non vogliamo portargli sfortuna. Roger dovrà prestare molta attenzione nel proseguimento del torneo. Infatti ai quarti di finale in programma mercoledì Fedi si troverà di fronte un agguerrito Kevin Anderson. Il sudafricano è reduce da una vittoria per 6-7 6-7 7-5 6-7 contro il francese Gaël Monfils. Come dimostra anche il punteggio fatto segnare agli ottavi di finale il 32enne nativo di Johannesburg, ma cresciuto tennisticamente negli States, è spesso letale al servizio, arma che gli permette di maltrattare ogni avversario e che l’anno scorso l’ha portato sino alla finale degli US Open.