«Il tetto? Un lusso per pochi» Federer: «Se ho dei vantaggi è grazie a quello che ho fatto per il tennis»

fon

30.8.2019

Federer ha potuto scendere in campo nonostante il maltempo.
Federer ha potuto scendere in campo nonostante il maltempo.
Getty

Roger Federer è stato uno dei pochi privilegiati ad aver potuto concludere la sua seconda giornata agli US Open senza essersi dovuto piegare alla legge della natura, in questo caso della pioggia. King Roger ha voluto dire la sua.

La pioggia ha voluto partecipare anche quest'anno agli US Open, la terza giornata di tennis a Flushing Meadows ha di conseguenza dovuto subire pesanti cambiamenti. Tutte le partite di mercoledì ad eccetto di quelle in programma nei due stadi pricinpali muniti di tetto sono state cancellate. Ciò permette ai big, fra i quali Federer e Djokovic, di continuare la loro avventura newyorkese come da programma, mentre tutti gli altri dovranno recuperare le partite nella giornata di giovedì, e scendere in seguito in campo in caso di vittoria il venerdì, perdendo di fatto la giornata di riposo.

«Sì, il tetto aiuta me ma non gli altri tennisti. Ne sono consapevole - ha commentato Roger Federer in conferenza stampa dopo aver sconfitto Damir Dzumhur - per i media e la televisione è pure positivo, perché grazie al tetto qui agli US Open ci sono due stadi dove nonostante la pioggia vengono giocate almeno 8 partite e possono essere trasmesse».

«I tifosi, dei quali molti hanno pagato i biglietti a caro prezzo, dal canto loro hanno la possibilità di poter vedere delle partite, anche se non tutte. È una buona cosa anche per loro insomma», ha poi analizzato il renano ormai qualificato al terzo turno dove affronterà Daniel Evans, uscito vincitore da una sfida di quattro set contro il francese Lucas Pouille.

Il tennista britannico ha dovuto sudare per tre ore e dieci minuti per venire a capo di Pouille, fatica che non potrà essere azzerata in una notte di sonno. Contro Federer infatti oltre al gap tecnico Evans avrà lo svantaggio di dover giocare in due giorni consecutivi. Una differenza di trattamento che nonostante in questo caso sia a suo favore non piace a King Roger.
«Per noi giocatori avere degli stadi coperti è un vantaggio che possono sfruttare solamente in pochi - ha ammesso l'asso del tennis elvetico - il tetto dell’Arthur Ashe secondo me è più importante quando ci si trova allo stadio delle semifinali o in finale. In un giorno come questo invece ci sono molte partite che vengono posticipate, obbligando di conseguenza un certo numero di giocatori a scendere in campo due volte in due giorni consecutivi (giovedì e venerdì ndr.)».

«Io ho potuto giocare come da programma il mercoledì essendo stato designato nell’Arthur Ashe, in occasioni come queste penso di avere dei vantaggi grazie a quello che ho fatto per questo sport e al mio buon piazzamento nel ranking ATP», ha poi concluso un sociale Roger Federer.

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