Il debutto di Roger Federer agli US Open potrebbe rivelarsi più ostico del previsto. Al primo turno dello slam newyorkese il renano dovrà vedersela con l'agguerrito padrone di casa Frances Tiofoe in piena fiducia dei propri mezzi.
Federer e Tiofoe si sono già incontrati a Miami in primavera. In quella circostanza il renano si era aggiudicato il match in due set, senza lasciarsi distrarre dalle spiagge della città della Florida e nemmeno dal giovane talento che nel primo set l'aveva messo per lunghi tratti in difficoltà.
«Avrei potuto batterlo - aveva raccontato al termine dell'incontro Frances Tiofoe - alla fine sono uscito sconfitto per 7-6 6-3 ma ero passato in vantaggio verso la fine del primo set. In quel momento ho perso la concentrazione, non capisco bene come sia successo ma tutto quello che riuscivo a pensare era "Posseggo i mezzi necessari per battere un giocatore come Roger Federer! Roger Federer!"».
L'ingenuità e l'eccessiva esuberanza è stata pagata a caro prezzo dal nativo del Maryland, cresciuto giocando a tennis nel campo dove il padre lavorava come addetto alla manutenzione. «Giocavo ore sparando la pallina contro il muro. Cercavo di imitare i gesti dei ragazzi più grandi che vedevo allenarsi durante il giorno. Quando alla sera il campo si liberava, allora era il mio momento. Mi allenavo quasi sempre da solo e immaginavo di giocare contro Federer o Nadal, sognando un'impossibile partita degli US Open contro uno di loro», ora questa partita sognata per lunghi anni sta per divenire realtà: martedì sera all'Arthur Ashe, lo stadio principale degli US Open.
Delle qualità di Tiofoe se ne è accorto subito anche Roger Federer, non solo il suo manager che in passato ha tentato di occuparsi proprio del giovane talento statunitense. Dopo l'incontro vinto a Miami l'asso del tennis elvetico aveva tessuto le lodi del suo avversario. «Penso che diventerà un giocatore molto forte», aveva raccontato ai giornalisti in conferenza stampa.
«Possiede delle armi molto pericolose, ha dei colpi molto forti. Inoltre mi piace la sua mentalità. Frances è decisamente un giovane che può fare molta strada», aveva inoltre tenuto a precisare il basilese. Dopo aver pronunciato tali parole è impossibile pensare che King Roger possa sottovalutare il 19enne del Maryland figlio di immigrati della Sierra Leone, ma Frances è più deciso che mai e gioca in casa. Stai attento Roger!