The All England Lawn Tennis & Croquet Club deve decidere se accettare la presenza del numero 2 del mondo e dei suoi connazionali. Una faccenda delicata per tutti e non priva di rischi.
L'All England Club di Wimbledon ha uno status speciale all'interno del circuito tennistico. Sull'erba inglese si gioca dal 1877, mentre il Roland Garros, gli US Open e gli Australian Open arrivarono molto dopo.
Wimbledon, dall'alto della sua storia e della sua specificità, potrebbe infatti bandire le stelle russe e bielorusse del tennis che non prenderanno le distanze da Putin.
I tour ATP, WTA e ITF hanno permesso ai giocatori di questi paesi di continuare a gareggiare, ma senza le relative bandiere nazionali. I paesi sono stati sospesi invece dai tornei di tennis a squadre, dalla Coppa Davis e dalla Billie Jean King Cup, di cui i russi sono campioni in carica di entrambe le competizioni.
Il rischio di un trionfo di Medvedev
Ma le recenti notizie e le immagini scioccanti dei crimini di guerra commessi dall'esercito russo a Kiev hanno intensificato le richieste di bandire russi e bielorussi da Wimbledon. La prospettiva che Daniil Medvedev, 26 anni, possa alzare al cielo il trofeo più prestigioso del tennis potrebbe essere visto come un successo per la Russia e il regime di Putin.
La difficile posizione del russo
Il campione degli US Open, il cui miglior risultato a Wimbledon è stato raggiungere il quarto turno nel 2021, è rimasto finora in silenzio sulla sua posizione - denunciare pubblicamente la guerra di Putin in Ucraina comporta un massimo di 15 anni di carcere per i cittadini russi.
«I club privati hanno più libertà»
Come riportato da The Telegraph, un portavoce di AELTC (The All England Lawn Tennis & Croquet Club) ha detto: «I club privati hanno più libertà su chi far entrare o meno, quindi non sarebbero soggetti alle stesse leggi dei tour. Chi gestisce il tour principale del tennis, ha la libertà di bandire i giocatori - se sono stati trovati colpevoli di aver truccato delle partite o di doping, per esempio - ma le federazioni devono essere in grado di dimostrare che questa linea di azione è ragionevole. In questo caso, se i tour intraprendessero un'azione forte, i giocatori russi potrebbero sostenere che viene loro impedito di guadagnarsi da vivere, senza avere nessuna colpa. Ma ciò non è un problema per Wimbledon».
Il più grande torneo tennistico su erba dovrà prendere una decisione definitiva nel prossimo mese, con la scadenza di iscrizione fissata per metà maggio. I sorteggi principali iniziano invece il 27 giugno.
Altri tornei giocati sull'erba come Queen's, Eastbourne e Birmingham potrebbero non essere in grado di applicare il divieto - ad atleti russi e bielorussi - in quanto sono gestiti dalla Federazione inglese di tennis.
Il ministro dello sport inglese chiede una dichiarazione
La settimana scorsa, il ministro dello sport inglese Nigel Huddleston ha insistito che i giocatori russi e bielorussi devono firmare dei moduli in cui dichiarano di distanziarsi dalle posizioni di Putin e dall'invasione russa in Ucraina.
Nella classifica ATP maschile, ci sono quattro russi nei primi 100 e solo un bielorusso, mentre nel ranking femminile della WTA ci sono dieci giocatrici russe e bielorusse tra le prime 100 tenniste del mondo.
Medvedev e Djokovic
Medvedev, che sta affrontando una corsa contro il tempo per essere in forma per Wimbledon dopo aver subito un intervento chirurgico per rimuovere un ernia - diventata fastidiosa nel corso del Miami Open -, potrebbe vedersi vanificare questi sforzi.
Per quel che riguarda il campione in carica Novak Djokovic invece, sembra legittimo pensare che nonostante lo stato di non vaccinato - per Covid - possa ricevere un permesse per poter disputare il prestigioso torneo inglese.