Nole, anno horribilis «La gaffe di Djokovic? La sua è un'abitudine»

bfi

7.9.2020

Con l'assenza di Federer, Nadal e Wawrinka e il suo ottimo stato di forma, tutto sembrava presagire che Djokovic potesse mettere le mani sul 18esimo Slam, invece è finita malissimo. 

Una pazza stagione di tennis, non c'è che dire.

Innanzitutto ci ha pensato il Covid-19 a cambiare le abitudini e le sicurezze di quasi tutta la popolazione mondiale, con il conseguente stravolgimento di programma del grande tennis: annullati tutti i grandi appuntamenti, tanto che per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale Wimbledon ha alzato bandiera bianca in segno di resa nei confronti del virus. Il 38enne Roger Federer è stato operato al ginocchio con la promessa di rivedersi nel 2021. Il Roland Garros ha giocato la carta più coraggiosa e in controtendenza, quando già a maggio ha annunciato che l'edizione di quest'anno si sarebbe svolta comunque, ma a settembre. Gli US Open sono in fase di svolgimento, in stadi vuoti. 

All'interno di questa girandola di annullamenti e colpi di scena s'inseriscono le vicissitudini del numero 1 al mondo, Novak Djokovic. 

Nel bel mezzo della pandemia, sfruttando i canali social, il serbo aveva sposato le idee del complotto, negando l'esistenza del virus. A giugno era sceso in campo a Ibiza contravvenendo alle regole vigenti nel paese iberico, poi, ha organizzato e messo in scena l'Adria Tour: torneo che ha visto il contagio di diversi giocatori e che ha scatenato le rabbie e gli ammonimenti di gran parte del gotha del tennis mondiale. Ieri, la squalifica inflittagli dai giudici degli US Open. 

Djokovic è stato espulso dagli US Open al quarto turno dopo aver colpito accidentalmente il giudice di linea colpendo la pallina per frustrazione.

«Sono scioccato come chiunque altro», ha detto Becker, esperto di tennis per il canale Eurosport. «Io e Novak ci conosciamo da molto tempo.
Questo è probabilmente il momento più difficile di tutta la sua carriera professionale», ha aggiunto Boom Boom Becker.

Scelta coraggiosa e giusta

«La più grande star degli US Open ha dunque lasciato il torneo; decisione difficile, ma hanno fatto la scelta giusta», ha continuato l'ex numero 1 e già allenatore del serbo. 

Lasciare l'Arthur Ashe - anche se vuoto - è stato certamente difficile e doloroso per il numero 1 al mondo, perché si trova in un momento di grande forma. Senza i soliti ostacoli chiamati Nadal e Federer, imbattuto quest'anno, «Novak sembrava lanciato sulla via del successo, per mettere le mani sul 18esimo Grande Slam». 

«Sapeva esattamente di aver fatto un errore, ma questo è lo sport e, per essere chiari, la decisione è stata quella giusta», ha detto Becker.

«Ma Novak è uno sportivo, è un personaggio forte, si riprenderà. Questo è un momento buio».

Djokovic si scusa con la guardalinee e guarda l'arbitro preoccupato
Djokovic si scusa con la guardalinee e guarda l'arbitro preoccupato
Getty 

Forti critiche all'indirizzo di Djokovic

«Djokovic perderà tutti i punti di classifica guadagnati agli US Open, subirà una multa pecuniaria oltre a tutte le altre multe inflitte per l'incidente», recita la nota ufficiale rilasciata dagli organizzatori del torneo newyorkese.

Di male in peggio. Dopo l'incidente e la squalifica patita sul campo Djokovic ha lasciato Flushing Meadows senza presentare delle scuse pubbliche.

Vero è che il funzionario colpito non ha avuto bisogno di cure ospedaliere, ciò non toglie il fatto le lesioni avrebbero potuto essere gravi.

Queste le parole di Leon Smith alla BBC: «È un'abitudine. Djokovic l'aveva fatto cinque minuti prima, con molta più rabbia, ed è stato solo fortunato ad aver colpito il cartellone pubblicitario».

Al momento il numero 1 non ha ancora rilasciato nessuna scusa ufficiale. 

Cosa ne pensa chi ha guadagnato dalla squalifica di Djokovic

Siamo solo a metà torneo e già si sa che gli US Open conosceranno un vincitore diverso da coloro che hanno trionfato negli ultimi 16 anni.

Wikipedia

Il tedesco Zverev, ancora in corsa e vista l'assenza dei Big Three, potrebbe per la prima volta in carriera conquistare un titolo del Grande Slam.

«È davvero un peccato che la pallina abbia colpito la guardalinee in quel modo. Ci sono delle regole per questo. Gli arbitri stanno solo facendo il loro lavoro. Ma è stata davvero una gran sfortuna per lui. Se la pallina avesse avuto una traiettoria diversa di pochi centimetri tutto sarebbe andato bene».

Invece, per Zverev e compagni, è andata bene così. 

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