L'Australia brucia Djokovic propone lo spostamento degli Australian Open

bfi

7.1.2020

Novak Djokovic
Novak Djokovic
Getty

Novak Djokovic, preoccupato per le condizioni dell'aria a Melbourne, propone agli organizzatori degli Australian Open di pensare ad un eventuale slittamento del torneo. 

Il 20 gennaio dovrebbe prendere inizio l'edizione numero 108 del Grand Slam d'Australia.

Il grande favorito è l'attuale numero 1 della classifica ATP, il serbo Novak Djokovic, che ha già conquistato per ben sette volte l'Happy Slam.

Proprio il primatista di vittorie all'Australian Open, nonchè presidente dell'Associazione dei tennisti professionisti, ha chiesto agli organizzatori del torneo di Melbourne di prendere in seria considerazione un eventuale spostamento dello stesso.

Ultima Ratio

«Si tratterebbe dell'ultima opzione possibile», ha commentato lo stesso Djokovic in merito alla richiesta di un eventuale slittamento del Grand Slam australiano.

«Ma se le condizioni dell'aria dovessero essere così nocive da mettere in pericolo la salute dei tennisti allora bisognerà pensarci seriamente», ha aggiunto il numero 1.

Novak Djokovic si riferisce alle condizioni atmosferiche che stanno colpendo diverse città australiane, sulle quali spirano venti carichi di fumo provenienti dalle centinaia di incendi che stanno devastando la grande nazione dell'Oceania.

Nel frattempo, tra Sydney e Melbourne si dovranno giocare le finali della neonata ATP Cup. Rappresentanti dell'associazione dei tennisti professionisti stanno monitorando la situazione dell'aria a stretto contatto con Craig Tiley, presidente di Tennis Australia. 

«Se la qualità dell'aria dovesse peggiorare a Melbourne come sta accadendo a Sydney credo che l'eventualità di uno slittamento del torneo dovrebbe essere preso in seria considerazione», ha ancora aggiunto il tennista serbo. 

Djokovic ha ammesso di sapere quanta organizzazione, persone e istituzioni sono coinvolte per il funzionamento dell'Australian Open, « capisco che non è una decisione facile da prendere, ma la preoccupazioni per la salute sono da prendere in seria considerazione.»

Molti giocatori che fanno parte da anni del circuito ATP non sono certo alle prese con queste situazioni per la prima volta: la pessima qualità dell'aria trovata nel corso dei recenti tornei in Cina ne è la prova, anche se il numero 1 ha affermato che la situazione in Australia al momento è a un livello non ancora conosciuto. 

«Ricordo che le condizioni in Cina in merito alla qualità dell'aria erano molto difficili, ma questo è qualcosa di diverso; non ho mai esperimentato nulla di simile».

La speranza di tutti è che la situazione dei roghi possa migliorare, così da poter mettere al sicuro canguri, koala, tutta la popolazione australiana e certo, anche tennisti e gli amanti della racchetta. 

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