Stan debutta agli US Open con una vittoria «Il tennis è un puzzle: bisogna avere i pezzi, ma devi sapere come incastrarli»

fon

28.8.2018

Stan Wawrinka ha iniziato gli US Open come li aveva terminati due anni or sono: ovvero con una vittoria. Oggi non era Novak Djokovic e non era neppure una finale, ma per arrivare all'ultimo stadio della competizione bisogna pur iniziare con un successo al primo turno. L'avversario odierno, piegato in tre set, era il pericoloso Grigor Dimitrov. Di seguito l'intervista dopo partita di Stan.

Due anni fa hai vinto gli US Open. Tornare a giocare nello stadio dove nel 2016 hai sconfitto Novak Djokovic in finale ha fatto riaffiorare molti ricordi o emozioni?

Sinceramente sì, ma non oggi. Mi è successo principalmente la scorsa settimana, quando per la prima volta mi sono recato a Flushing Meadows per iniziare la fase di preparazione con gli allenamenti e tutto il resto. Vincere qui due anni fa è stata una cosa fantastica, ho dei bellissimi ricordi legati a questo successo. È stato bello tornare, questo è sicuro.

Battere Grigor Dimitrov al primo turno del torneo di Wimbledon è stato un vantaggio nella preparazione dell’incontro odierno?

Sconfiggere Dimitrov a Wimbledon mi ha dato sicuramente fiducia. In passato, anche prima del mio infortunio, ho sempre faticato molto contro di lui. Realizzare di essere in grado di batterlo sull’erba di Wimbledon (la superficie prediletta di Dimitrov ndr.) mi ha dato una bella iniezione di fiducia, ma sapevo che qui a New York sarebbe stato completamente diverso.

La tua prestazione di oggi è stata la migliore della stagione?

Difficile da dire. Di certo è stata una bella partita, molto bella. Ma è normale, per uscire vincitori da un match come quello di oggi, dove si affronta un giocatore di prima fascia come Grigor Dimitrov, bisogna scendere in campo e giocare bene. Grazie ai risultati raggiunti nelle scorse settimane avevo molta fiducia e sono contento di averla sfruttata nel modo migliore. In generale sono molto soddisfatto di quanto ho saputo fare oggi.

Nel terzo set Stan Wawrinka ha rischiesto l'intervento del fisioterapista.
Nel terzo set Stan Wawrinka ha rischiesto l'intervento del fisioterapista.
Getty Images

Nel terzo set hai fatto ricorso ad un fisioterapista. Ci puoi dire qualcosa di più? Di che cosa si è trattato?

Ho iniziato a sentire che qualcosa non andava verso la metà del secondo set. Adesso però non avverto alcun dolore particolare. Sono semplicemente stanco, come è normale che sia dopo aver giocato una partita di tennis. Oggi oltretutto era molto caldo e umido, sono tanti i giocatori che hanno riscontrato problemi fisici causati dalla calura. In queste situazioni estreme il fisico reagisce alla sua maniera. Per me, come detto, anche se ho dovuto fare ricorso al fisioterapista è andato tutto bene: non so precisamente cosa sia successo, ma sono contento di come sta rispondendo il mio fisico.

«Il tennis è come un puzzle: prima di tutto devi avere i pezzi, poi bisogna saperli incastrare nel modo giusto»

Stan Wawrinka nell'intervista sul campo dell'Arthur Ashe

Dopo aver dimostrato di poter sconfiggere uno dei migliori giocatori del circuito, quali sono ora i tuoi obiettivi per il proseguo del torneo?

In generale quando gioco bene e ho fiducia so che posso sconfiggere chiunque. Ma adesso non devo pensare troppo, devo semplicemente concentrarmi sul mio gioco. Per ora non presto importanza ai risultati, il mio obiettivo è quello di rimanere competitivo, e di lavorare duramente per essere al cento per cento in gennaio, quando inizierà la prossima stagione. Certamente voglio vincere ogni partita, ma non mi pongo obiettivi a corto termine, ma mi voglio ricostruire in vista della prossima stagione. Per me quest’anno rimane un anno di transizione.

Al secondo turno affronterai il 20enne Ugo Humbert, lo conosci?

No, non lo conosco. So solamente che è un giovane francese che ha fatto molto bene in diversi appuntamenti quest’estate. Per prepararmi al meglio guarderò dei video al fine di capire il suo stile di gioco e decidere quale strategia utilizzare per affrontarlo. Da una parte è intrigante affrontare nuovi giocatori, contro i quali non si ha mai giocato, ma dall’altra può essere pericoloso perché non si sa cosa aspettarsi.

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