La campionessa in carica dell'Open di Washington non difenderà il titolo perché non ha ricevuto il visto di entrata negli States. Lei si scusa con i fan, l'ambasciata russa s'infuria.
La tennista russa Svetlana Kuznetsova ha dovuto rinunciare al torneo Citi Open di Washington - che la 34enne aveva vinto l'anno scorso - per questioni legate al mancato visto d'entrata.
L'annucio
È stata proprio la vincitrice di due Grand Slams (US Open 2004 e Roland Garros 2009) a dare l'annuncio tramite Twitter.
«Sfortunatamente devo rinunciare a Washington a causa di problemi con il mio visto - ha scritto la 34enne russa - mi scuso con i fans che mi avrebbero voluto lì. In vita mia non ho mai avuto problemi di questo genere . Spero di ricevere presto il visto per poter giocare un qualche torneo negli Stati Uniti».
La Kuznetsova è uscita al primo turno degli ultimi tre tornei a cui ha partecipato, tra i quali anche il Franch Open e Wimbledon. In carriera, oltre a 2 Grand Slam, la russa ha trionfato in 18 eventi WTA.
La WTA per ora non commenta
La 34enne tennista russa, momentaneamente al numero 108 della classifica WTA, non ha per ora generato nessuna presa di posizione dal parte della federazione internazionale del tennis femminile.
La risposta russa non si fa attendere
«Abbiamo inoltrato un lettera di protesta al Dipartimento dello Stato - ha commentato invece un diplomatico russo di sede a Washington - chiedendo di fermare il trattamento discriminatorio nei confronti di sportivi russi che chiedono un visto d'entrata negli Stati Uniti d'America».
Secondo l'ambasciata russa, la Kuznetsova «è un'altra vittima di una poco zelante amministrazione in materia di rilascio di visti».
«Siamo disturbati dal continuo ostruzionismo nei confronti di atleti russi che partecipano a grossi eventi sportivi su suolo degli Stati Uniti d'America», conclude la nota della missione diplomatica russa.
«Sport e politica devo essere distanti»
La 34enne tennista russa ha in seguito commentato così il disguido diplmatico appena capitatole:
«È difficile capirne le ragioni. È la prima volta che mi succede da quando avevo 16 anni. Ho sempre richiesto il visto da Mosca senza nessun intoppo, di conseguenza ho sempre giocato i tornei sul suolo degli Stati Uniti».
La russa non vuole mettersi in mezzo. «Non vorrei dare nessun tipo di interpretazione a quanto accaduto. Credo che sport e politica dovrebbero essere molto lontani tra loro».