ATP contro i falsificatori Multa di 100mila dollari e sospensione fino a tre anni

bfi

29.11.2021

Novak Djokovic of Serbia looks on with Andrea Gaudenzi 
Novak Djokovic of Serbia looks on with Andrea Gaudenzi 
Getty Images

Mentre agli Australian Open giocheranno solo giocatori completamente vaccinati, l'ATP propone multe salatissime a coloro che falsificheranno i certificati Covid. 

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È un periodo difficile per molti, quasi tutti, alle prese con il Covid, le sue varianti, le restrizioni e gli aggiustamenti che bisogna apportare alla vita di tutti i giorni.

Pure il grande tennis sta per varare nuove regole, draconiane per certi versi.

La proposta

Infatti l'ATP ha proposto di penalizzare pesantemente i giocatori che falsificano i loro certificati di vaccinazione al Covid-19.

Se la proposta verrà approvata, un giocatore trovato colpevole di falsificazione potrebbe ricevere una multa di 100.000 dollari o una sospensione per un periodo fino a tre anni.

Australian Open

L'Australian Open è il primo torneo che richiede ai giocatori di essere completamente vaccinati per potervi partecipare e altri eventi potrebbero seguire.

In base alla proposta, se un giocatore viene trovato a falsificare il suo certificato di vaccinazione, sarà «soggetto a una multa di 100.000 dollari e/o alla sospensione dal gioco nei tornei ATP Tour o ATP Challenger Tour per un periodo fino a tre (3) anni», si legge nella proposta dell'ATP. 

È di settimana scorsa la conferma del direttore del torneo degli Australian Open, Craig Tiley, riguardante la vaccinazione obbligatoria al torneo Down Under. Tiley ha inoltre detto di sperare che il numero 1 del mondo Novak Djokovic possa giocare.

La posizione di Djokovic

«Abbiamo parlato con Novak e il suo team e hanno capito chiaramente che per venire a giocare agli Australian Open devono essere completamente vaccinati», ha detto il boss del primo Grand Slam della stagione. «Sanno che è una condizione per tutti, non solo per i giocatori, ma per i fan e tutto lo staff. Lui (Djokovic ndr.) ha replicato che è una decisione privata e al momento giusto ce lo dirà. So che vuole giocare, lo ha chiaramente indicato e conosce le condizioni a cui dovrebbe sottoporsi per poterlo fare».

«È l'unica direzione che si può prendere in questo momento - ha aggiunto Tiley - per garantire la sicurezza di tutti. Trovandosi in uno stato (Victoria n.d.r.) dove c'è più del 90% della popolazione completamente vaccinata, è la cosa giusta da fare».