Tennis Pegula, la miliardaria che voleva vincere Wimbledon

bfi

13.7.2023

Jessica Pegula 
Jessica Pegula 
KEYSTONE

È uscita nei quarti, battuta dalla Vondrousova, quando sembrava fatta. Jessica Pegula, tennista americana di 29 anni, sognava di vincere Wimbledon, anche per uscire dall'ombra dorata della sua famiglia.

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Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Jessica Pegula si è trovata per la prima volta nei quarti di finale al torneo di Wimbledon.
  • La ragazza, 29 anni, è figlia di Kim e Terry Pegula, proprietari, tra gli altri, dei Buffalo Bills, formazione di NFL.
  • La famiglia Pegula è molto conosciuta negli States, e Jessica vorrebbe smarcarsi da essa in maniera indipendente.
  • La tennista ha già lanciato il suo brand di prodotti per la cura della pelle.

Jessica Pegula, statunitense numero 4 del tabellone a Wimbledon, domenica ha spazzato via l'ucraina Tsurenko, con il punteggio di 6-1 6-3. Martedì, nei quarti, la 29enne , avanti 4:1 nel terzo set, è crollata, perdendo con il risultato finale di 4-6 6-2 4-6 contro la ceca Vondrousova.

La tennista americana - alle nostre latitudini non si sa - è la tennista più ricca del circuito, nonostante in carriera abbia vinto "solamente" 9 milioni di dollari in premi.

Ma essere la figlia dei proprietari dei Buffalo Bills Terry e Kim Pegula significa essere l'erede di un'incredibile fortuna di circa 7 miliardi di dollari. Ora la 29enne, è decisa a scrollarsi di dosso il soprannome di «tennista più ricca del mondo» e a sostituirlo con quello di campionessa di Wimbledon.

Pegula ha dichiarato: «La gente lo dice. Io, personalmente, non ho quei soldi. Sono di mio padre, dei miei genitori. La mia famiglia è ovviamente molto conosciuta in America. Ma non mi dà fastidio. Sarebbe bello se la gente non lo dicesse però».

«Non credo che sia importante quanti soldi hai», ha aggiunto Pegula come riportato dal «The Sun».

Per la prima volta ha raggiunto i quarti a Wimbledon, in nessun torneo del Grande Slam, finora, è riuscita ad andare oltre gli ottavi di finale. 

«Sarebbe fantastico vincere Wimbledon perché guadagnerei anche un sacco di soldi», aveva aggiunto divertita prima della sfida persa contro la Vondrousova.

Vincere a Wimbledon in singolare significa intascare, di soli premi, circa 2 milioni e mezzo di franchi: questo era il suo piano.  Vittoria che avrebbe proiettato Pegula nella cerchia delle migliori giocatrici del pianeta insieme a Iga Swiatek, Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina. Una ristretta élite nella quale le piacerebbe «decisamente imbucarsi». Sarà per l'anno prossimo. 

Jessica Pegula (destra) saluta Lesia Tsurenko, avversaria battuta negli ottavi di finale.
Jessica Pegula (destra) saluta Lesia Tsurenko, avversaria battuta negli ottavi di finale.
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Papà Terry 

Terry Pegula ha fatto fortuna con il petrolio. Inizialmente ha lavorato come ingegnere petrolifero per la Getty Oil, prima di fondare la sua società, la East Resources nel 1983, grazie a un prestito di 6'000 dollari dalla sua famiglia.

I Pegula hanno venduto le loro attività petrolifere per un totale di 5,2 miliardi di dollari. La famiglia, di chiare origini italiane, ha creato il proprio gruppo sportivo e di intrattenimento. Nel 2014 hanno battuto le offerte di Donald Trump e Bon Jovi per acquistare i Buffalo Bills, colossi della NFL, per 1,2 miliardi di dollari.

Terry Pegula.
Terry Pegula.
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Jessica, imprenditrice e tennista

Jessica, seguendo le orme di famiglia ha già lanciato il suo marchio di prodotti per la cura della pelle, pur continuando la sua carriera da tennista. 

I problemi di salute della madre

Kim Pegula, 54 anni, madre di Jessica, ha subito un arresto cardiaco nel giugno del 2022. La imprenditrice segue il suo processo di riabilitazione a casa sua.

Alla domanda se stesse giocando per sua madre, Jessica ha risposto: «Mia madre ha fatto molti sacrifici, soprattutto quando ero più giovane. Mi è sempre stata di grande sostegno, cercava sempre di trovare idee su come migliorare. Lei vuole che continui a vincere e a gareggiare. Mi segue in TV e credo che questo le sia di ispirazione anche nel suo recupero».