Apertura in ribasso per la borsa svizzera nella seduta di metà settimana: alle 09.05 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'060,50 punti, in flessione dello 0,44% rispetto a ieri.
07.12.2022, 09:12
07.12.2022, 09:14
SDA
Il mercato prende atto della chiusura negativa di Wall Street (Dow Jones -1,03% a 33’596,34 punti, Nasdaq -2,00% a 11,014,89 punti) e guarda anche all'andamento delle piazze asiatiche, Tokyo in primis (Nikkei -0,72% a 27’686,40 punti).
Il quadro generale è sostanzialmente immutato. Rimangono i timori relativi a ulteriori bruschi aumenti dei tassi di interesse, in vista della riunione della Federal Reserve della settimana prossima. Più che l'annunciato ritocco – è previsto un rialzo di 50 punti base – l'attenzione si concentrerà sulle parole del presidente Jerome Powell, che fornirà indicazioni di massima sui passi successivi. Molti ritengono che proprio quel discorso sarà decisivo per sapere se i mercati potranno avviarsi verso un rally di fine anno.
Fino ad allora comunque qualche impulso positivo potrebbe arrivare dall'allentamento della rigida politica zero Covid in Cina. Tuttavia dal paese a partito unico non arrivano solo buone nuove: è notizia di oggi che in novembre le esportazioni hanno subito un nuovo brusco calo. Secondo gli esperti questo si spiega anche con la debolezza della domanda globale, dovuta all'elevata inflazione e alla guerra in Ucraina, nonché ai problemi delle catene di approvvigionamento.
In Svizzera i riflettori sono puntati su Novartis (+0,40%), che ha reso noto risultati positivi di uno studio su un preparato contro il cancro, e su Partners Group (-1,12%), che da parte sua ha venduto una piattaforma energetica a una società australiana. Sorvegliata speciale rimane anche Credit Suisse (-2,13%), alle prese con l'aumento di capitale. Fra gli altri valori SMI il più ispirato è Swiss Re (+0,24%), mentre il meno convincente appare Logitech (-1,62%). Nel mercato allargato non viene segnalato al momento molto movimento.