Il sondaggio Gli svizzeri sottostimano l'effetto dell'inflazione sulle rendite LPP

mh, ats

29.5.2023 - 17:00

La perdita di potere d'acquisto preoccupa gli svizzeri tedeschi e romandi più del deprezzamento delle future rendite LPP (foto d'archivio).
La perdita di potere d'acquisto preoccupa gli svizzeri tedeschi e romandi più del deprezzamento delle future rendite LPP (foto d'archivio).
KEYSTONE/CHRISTOF SCHUERPF

La perdita di potere d'acquisto preoccupa gli svizzeri tedeschi e romandi più del deprezzamento delle future rendite LPP. Ciò è dovuto al fatto che la maggior parte di loro non considera il 2° pilastro come parte del patrimonio, sottolinea uno studio realizzato da Sotomo per Zurich Insurance, pubblicato oggi, lunedì. La Svizzera italiana non è stata presa in considerazione.

29.5.2023 - 17:00

Le persone interpellate hanno dichiarato di aver bisogno di tre quarti del loro reddito attuale dopo il pensionamento per poter vivere in modo soddisfacente. Ciò supera ampiamente l'obiettivo del 60% fissato dalla Confederazione per il 1° e il 2° pilastro.

Tre quarti degli intervistati si sono inoltre detti preoccupati soprattutto per l'aumento del costo della vita negli ultimi mesi a causa dell'inflazione. Solo il 43% si è invece detto preoccupato dalla perdita di valore dei propri risparmi e il 29% degli assicurati LPP ha dichiarato di essere preoccupato per la perdita del patrimonio della propria cassa pensioni.

Da notare che solo il 47% dei partecipanti considera i propri risparmi previdenziali LPP come parte del proprio patrimonio. Eppure sarà in gran parte da questo risparmio che dipenderanno le rendite dopo il pensionamento.

Tuttavia, solo il 18% degli intervistati ritiene che l'importo risparmiato determini l'ammontare della pensione. Secondo il 39% il tasso di conversione sarà decisivo, mentre il 43% afferma che entrambi sono ugualmente importanti.

L'attuale LPP non basta più a finanziare la pensione promesse

Il 2° pilastro non deve fare i conti solo con l'inflazione, ma anche con l'aumento dell'aspettativa di vita statistica e il peggioramento dei tassi di interesse a lungo termine. Poiché il tasso di conversione minimo previsto dalla legge non è stato abbassato dal 2005, l'attuale capitale di vecchiaia LPP dei pensionati non basta più a finanziare la pensione promessa, ricordano gli autori.

Per compensare l'ammanco, parte del reddito degli attivi viene ridistribuito ai pensionati, il che mette in discussione il principio fondamentale del secondo pilastro: risparmiare per la propria pensione. Per porre rimedio a questa situazione, il Parlamento ha recentemente deciso di riformare la LPP abbassando il tasso di conversione dal 6,8% al 6%. Contro questa misura è stato indetto un referendum.

Sotomo ha intervistato 1'865 persone nella Svizzera tedesca e francese tra il 9 e il 23 gennaio. Il margine di errore è del +/- 2,3%.

mh, ats