Covid Un esperto su cinque è stato minacciato, anche di morte

SDA

13.10.2021 - 17:20

epa09311636 Republican Representative from Ohio Jim Jordan delivers remarks during House Republican forum 'Led By Science: The COVID-19 Origin Story' in the US Capitol in Washington, DC, USA, on 29 June 2021. The House Republicans are presenting evidence and questioning witnesses on the Wuhan lab leak COVID-19 origin theory. EPA/SHAWN THEW
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I ricercatori che hanno parlato con i media della pandemia e postato commenti sui social media hanno ricevuto minacce di morte nel 15% dei casi e di violenza fisica nel 22% dei casi. Lo rileva un sondaggio della rivista Nature condotto su 321 studiosi di Australia, Regno Unito, Germania, Canada, Taiwan, Nuova Zelanda, Usa e Brasile.

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In particolare oltre un quarto di chi ha risposto riferisce di aver ricevuto sempre o abitualmente commenti provocatori o attacchi personali dopo aver parlato di Covid, e più del 40% ha vissuto stress emotivo e psicologico per questo.

Chi ha ricevuto più spesso messaggi provocatori o irritanti su internet o attacchi personali ha anche più frequentemente vissuto esperienze che hanno influito molto sulla loro volontà di parlare con i media in futuro. Alcuni hanno scritto che erano resistenti a parlare di alcuni temi perché avevano visto gli abusi subiti da altri.

In generale comunque i ricercatori hanno apprezzato le interazioni avute con i media nonostante i commenti e le minacce online: l'85% ha valutato la propria esperienza con i mezzi di comunicazione, durante la pandemia, come «sempre o per la maggior parte positiva», l'84% ha detto di essere riuscito a far arrivare il proprio messaggio al pubblico e il 63% ha riferito che parlare con i media è stato «personalmente gratificante».