Diffusione del Covid Diffusione del Covid, si possono attribuire delle responsabilità all'UEFA?

Anne Funk / pab

3.7.2021

Queste immagini tengono svegli gli infettivologi: migliaia di tifosi hanno lasciato lo stadio dopo gli ottavi di finale tra Inghilterra e Germania a Wembley.
Queste immagini tengono svegli gli infettivologi: migliaia di tifosi hanno lasciato lo stadio dopo gli ottavi di finale tra Inghilterra e Germania a Wembley.
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Stadi pieni nonostante una pandemia - nessuna contraddizione per l'UEFA. Ma gli esperti di salute lanciano l'allarme sull'aumento dei casi di Covid e su una possibile mutazione resistente ai vaccini grazie alle partite giocate in Inghilterra. E, alcuni, incolpano l'associazione per le morti future.

Anne Funk / pab

La Nati ci ha fatto vivere splendide sensazioni, anche se siamo usciti ai quarti di finale. È stata comunque una festa non solo per gli irriducibili del calcio, tutta la Svizzera ha vissuto una grande euforia da lunedì sera e a giusta ragione visto che l'ultima volta che la nostra nazionale è arrivata così lontano è stato ai mondiali del 1954.

In ogni caso, il campionato europeo è una gradita distrazione dalle preoccupazioni della pandemia, finalmente di nuovo allo stadio, finalmente di nuovo insieme a fare il tifo. Ma per quanta gioia questo porti da un lato, dall'altro c'è anche la preoccupazione che l'Europa ne subisca le conseguenze.

«Si dà la possibilità al virus di mutare per sfuggire al vaccino»

Uno degli esperti più critici è Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, che sulla RSI si è espresso senza peli sulla lingua: «Organizzare le semifinali e le finali a Londra con gli stadi pieni a tre quarti con 26'000 casi giornalieri di variante delta è obiettivamente una follia».

Queste partite per il professore, che insegna anche all’Imperial college di Londra, sono «L’occasione ideale per il virus per sviluppare una variante resistente ai vaccini. È un problema di genetica e evoluzione. I vaccini esercitano una pressione selettiva sul virus. Questo virus poi, sappiamo, è capace di svilupparsi anche in persone vaccinate e parzialmente protette. Ciò significa che può, in queste persone, svilupparsi una variante che è più resistente al vaccino e che si diffonde ancora meglio».

In Inghilterra però obiettano dicendo che fanno un milione di test processati al giorno. «È una cosa straordinaria», ammette Crisanti, «Stanno sequenziando tanto anche i positivi, è vero. La cosa che preoccupa è che nonostante queste misure straordinarie non riescono a controllarla. Stanno prendendo un rischio grossissimo perché arriva una variante che è a un passo dal diventare resistente al vaccino. Stanno dando una possibilità al virus. Ma il problema è diventato di nuovo economico e politico» ah terminato alla RSI due giorni fa Crisanti.

«Centinaia di nuove infezioni di sicuro»

«L'UEFA è responsabile della morte di molte persone», ha scritto dal canto suo il medico e deputato germanico socialdemocratico Karl Lauterbach su Twitter dopo la partita degli ottavi di finale della Germania contro l'Inghilterra, mettendo in guardia sulle possibili conseguenze.

Ha sottolineato il fatto che la partita ha mostrato ancora una volta quanto vicini fossero i tifosi, quanto spesso si abbracciavano l'un l'altro e gridavano. «Centinaia di persone sono state certamente infettate e queste stanno ora infettando migliaia di persone a loro volta», ha continuato l'esperto, professore di salute pubblica e epidemiologia all'Università di Cologna.

La sua preoccupazione non è ovviamente infondata: secondo le cifre ufficiali, quasi 2000 casi di Covid in Scozia, per esempio, possono essere direttamente collegati alle partite del campionato europeo.

I fan portano le infezioni in patria

«Tra l'11 e il 28 giugno 2021, si sono identificate 1991 persone residenti in Scozia con un'infezione confermata da Covid 19 che hanno partecipato a una o più partite o eventi di Euro 2020 durante la loro fase infettiva», si legge in un rapporto di Public Health Scotland.

Per il professore questo significa che le persone possono aver diffuso inconsapevolmente la loro infezione ad altri durante questo periodo. Questi casi riguardano non solo la partecipazione alle partite, ma anche occasioni informali come, ad esempio, guardare una partita insieme al pub o in una festa a casa.

La Scozia non è un caso isolato: le autorità finlandesi hanno riferito che almeno 300 spettatori sono risultati positivi dopo la partita della Finlandia contro il Belgio a San Pietroburgo.

Pericolo di troppa negligenza

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) vede anche le folle all'Europeo come una ragione per la recrudescenza dei numeri dei casi Covid in Europa e ha messo in guardia contro la disattenzione in vista della variante delta.

Mentre molte persone non hanno ancora una protezione vaccinale completa, ci sono comunque già molti grandi raduni: «Gli eventi avranno delle conseguenze», ha avvertito la settimana scorsa a Ginevra Maria Van Kerkhove, la principale esperta di Sars-CoV-2 dell'OMS.

E in queste occasioni si sono già verificate delle infezioni, ha sottolineato. In connessione con le partite del campionato europeo di calcio a Copenaghen e San Pietroburgo, sono state rilevate, secondo le autorità e i media, decine di infezioni, comprese alcune con la variante delta, molto più contagiosa. 

Dopo settimane di numeri in calo, ora c'è di nuovo un aumento, ha fatto notare anche Hans Kluge, direttore regionale dell'OMS per l'Europa, in una dichiarazione di giovedì. «Il numero di casi è aumentato del dieci per cento, spinto dall'aumento della mescolanza, dei viaggi, dei raduni e dall'allentamento delle restrizioni sociali».

L'UEFA tira in ballo la responsabilità delle autorità locali

Per l'UEFA i numeri che salgono, tuttavia, non sono una ragione per cancellare le partite del campionato europeo o imporre misure più severe. «Tutte le restanti partite di UEFA EURO 2020 si svolgeranno come previsto in conformità con il calendario», ha spiegato l'associazione rispondendo alle domande di «blue News».

Le misure adottate nelle sedi in cui si svolge l'Euro sono pienamente in linea con i regolamenti delle autorità sanitarie locali competenti. L'UEFA non ha alcuna influenza sul numero di tifosi presenti allo stadio.

«Le decisioni finali riguardanti il numero di tifosi che assistono alle partite e i requisiti d'ingresso per ciascuno dei Paesi ospitanti e dei loro stadi sono di competenza delle autorità locali predisposte». L'UEFA segue rigorosamente queste misure, ha aggiunto l'associazione.

La Nati ha ricevuto il sostegno di Viola Amherd

La consigliera federale Viola Amherd ha dovuto affrontare la questione se sia ancora responsabile viaggiare all'estero per assistere alla partita. Nella conferenza stampa dedicata all'acquisto degli F-35A mercoledì, ha spiegato, in risposta alla domanda di un giornalista, che si sarebbe recata a San Pietroburgo per il quarto di finale contro la Spagna.

«Naturalmente prenderemo tutte le misure sanitarie per garantire che non si verifichi un'infezione». Amherd ha già ricevuto anche la seconda dose del vaccino. «Da questo punto di vista, c'è già un certo grado di sicurezza». IHa anche assicurato che si sarebbe spostata indossando sempre delle mascherine FFP2, osservando le regole di distanziamento sociale e tutto ciò che è richiesto.

Quindi il viaggio di Amherd a San Pietroburgo sembra ben pensato. Anche il consigliere nazionale del PS Matthias Aebischer non vede alcun problema, come ha spiegato alla SRF. Sottolinea però che è l'evento stesso ad essere discutibile nella sua esecuzione.

Europei, avvenimento discutibile?

«Si può dire che il sistema di questo campionato europeo - con partite in diverse città di Paesi differenti- non è ideale durante una pandemia». Ma la regola di base è che solo coloro che sono stati testati, vaccinati o sono guariti sono ammessi allo stadio e ci devono essere dei controlli, ha terminato Aebischer.

L'UEFA, ogni caso, non vede necessariamente una connessione tra l'aumento del numero di casi di Covid e le partite dell'europeo e cita il suo consulente medico Daniel Koch, Mister Corona, quando viene interpellata da «blue News»: «Non si può escludere completamente che eventi e raduni possano portare a un aumento locale del numero di casi», fa sapere via un comunicato, aggiungendo che questo si applica non solo alle partite di calcio, ma anche a tutte le situazioni ora consentite dalle misure di riapertura che sono state concordate.

«Le intense campagne di vaccinazione lanciate in tutta Europa e i controlli alle frontiere contribuiranno a garantire che nessuna nuova grande ondata inizi in Europa e metta sotto pressione i rispettivi sistemi sanitari, come è successo con le precedenti ondate di infezione.»

«Disgrazia per lo sport»

L'esperto di salute Karl Lauterbach, tuttavia, non è d'accordo. L'UEFA è responsabile di numerose morti, scrive su Twitter. «L'UEFA permette che la variante delta continui a diffondersi negli stadi pieni». Questa è una «disgrazia per lo sport».

Ma qualcosa si sta comunque muovendo. Preoccupate per la diffusione della variante delta, le autorità italiane hanno chiesto all'UEFA di prendere provvedimenti per quanto riguarda la partita dei quarti di finale a Roma, dove si affrontano sabato l'Ucraina e l'Inghilterra per un posto in semifinale.

L'UEFA ha annunciato giovedì che la vendita dei biglietti per i tifosi del Regno Unito sarebbe stata interrotta. I biglietti venduti ai cittadini britannici dal 28 giugno devono essere annullati, mentre quelli già venduti ai britannici potrebbero essere ceduti a persone residenti in Italia.