Arte Ferdinand Hodler in mostra a Vevey

gsi, ats

31.1.2023 - 16:47

L'esposizione ripercorre la storia d'amore tra Ferdinand Hodler e Valentine Godé-Darel, dal loro incontro fino alla malattia e la morte di quest'ultima a Vevey (VD) nel 1915.
L'esposizione ripercorre la storia d'amore tra Ferdinand Hodler e Valentine Godé-Darel, dal loro incontro fino alla malattia e la morte di quest'ultima a Vevey (VD) nel 1915.
Keystone

Venerdì, il Museo Jenisch di Vevey (VD) apre le porte della sua nuova esposizione, «Ferdinand Hodler. Revoir Valentine». In mostra, la serie di opere che il pittore ha consacrato, fino alla morte, a colei che fu sua modella, amante e madre di sua figlia.

31.1.2023 - 16:47

L'esposizione, visibile fino al 21 maggio, ripercorre la loro storia d'amore, dal loro incontro fino alla malattia e alla morte di Valentine, avvenuta a Vevey nel 1915. La mostra conta 115 opere, di cui 63 disegni e dipinti. «Un insieme eccezionale riunito per la prima volta dopo più di 45 anni», indica il museo.

Nel 1908 a Ginevra, Hodler, allora 55enne, incontra Valentine Godé-Darel, una parigina divorziata di 20 anni più giovane. La prima parte dell'esposizione si attarda sugli inizi della loro relazione, quando Valentine diventa la modella e poi rapidamente l'amante dell'artista.

Il loro idillio è tumultuoso, fatto di rotture e di ritrovi, come ne testimoniano i quaderni di schizzi di Hodler. Qui i visitatori possono scoprire le opere allegoriche e i numerosi quadri che ritraggono Valentine, come «Femme joyeuse» o «Splendeur linéaire».

L'allestimento presenta anche altri progetti artistici che occupano Hodler all'epoca, in particolare la concezione delle sue tele monumentali «L'Amour» e «Le Désir».

«Nessuno l'ha mai fatto prima»

La seconda ala del museo ripercorre la fine della vita di Valentine, che apprende di essere affetta da un cancro durante la gravidanza. A partire da questo momento, Hodler documenterà «in diretta» la lenta e dolorosa evoluzione della malattia di quella che fu «la passione più intensa della sua vita», sottolinea il dossier per la stampa.

Questa serie è composta da circa 200 opere – disegni, dipinti e pagine di schizzi – che traducono «senza mezzi termini» l'agonia di Valentine. Hodler la dipingerà ancora una volta, l'indomani della sua morte, il 25 gennaio 1915.

«Tenendo conto della sua qualità grafica, dell'ampiezza della serie e del suo carattere unico, il ciclo di Valentine è senza alcun dubbio uno dei contributi maggiori alla storia della pittura moderna», scrive il museo.

Deceduto tre anni dopo la sua amata, Hodler era cosciente dell'importanza della sua opera, lui stesso avrebbe confidato ad un'amica e collezionista: «Nessuno l'ha mai fatto prima.»

Il ciclo della morente Valentine non aveva più dato luogo ad una presentazione pubblica d'importanza dal 1976 con un'esposizione al Kunsthaus di Zurigo, indica l'istituzione vodese.

Quaderni digitali

La mostra s'interessa inoltre ai numerosi quaderni tenuti da Hodler nel corso della sua vita: riflessioni, schizzi, osservazioni, indirizzi, liste della spesa, calcoli di proporzione e altri conti che teneva in piccoli quaderni dalla copertina blu. Per la prima volta, grazie ai mezzi digitali, il pubblico potrà sfogliare da sé i quaderni dedicati a Valentine.

Oltre alle opere del Museo Jenisch, provenienti dalla donazione e dal lascito Rudolf Schindler nel 2014 e 2015, la mostra è stata resa possibile grazie a numerosi prestiti privati o istituzionali, dalla Svizzera e dall'estero.

Per l'occasione, il museo si è associato all'Institut Ferdinand Hodler di Ginevra, centro di ricerca dedicato all'artista nato a Berna nel 1853 e trasferitosi nella città sulle rive del Lemano a 18 anni, qui trascorse gran parte della sua vita.

gsi, ats